Parole parole parole: IGNORANZA
Pasquale Gerardo Santella 12 Marzo 2021La parola deriva dalla radice greca gno, come nel verbo ghignosco, conosco; il prefisso i è privativo e indica mancanza di (ad es. immaturo, privo di maturità; quindi ignoranza è mancanza di conoscenze.
Ogni volta che in un incontro pubblico mi capita di parlare di ignoranza, soprattutto se attribuita a una persona o a una istituzione, per non essere frainteso, spiego che la parola ignoranza, che in italiano è unica, in latino si diceva con due parole di sfumatura di significato diverse: ignoratio, non conoscenza di una particolare argomento o sapere, e ignorantia, la condizione di chi in generale è privo di istruzione.
Prima di giungere a questa conclusione, abbastanza facile per chi mastica latino e greco, però, curiosamente, sapevo già che la parola avesse un senso ristretto e uno ampio. Da ragazzo ascoltavo spesso mia madre, donna di modesta cultura ma pratica e ottima amministratrice del monoreddito familiare, utilizzare, per dire ignoranza, due parole dialettali: ignorantezza e ignorantità.
E una volta le ho chiesto: ma che differenza c’è? E lei mi ha risposto che l’ignorantezza era di chi non sapeva alcune cose, mentre l’ignorantità era di chi non sapeva comportarsi nel rapporto con gli altri e non era capace di affrontare problemi di vita. Che era una ulteriore sfumatura della parola ignoranza.
Col che giustificava la sua ignorantezza per avere lei solo il diploma di quinta elementare, ma nello stesso tempo, per la sua esperienza di vita, rivendicava un “saper fare” che era l’opposto della ignorantità.
Ma lasciatemi fare ancora una osservazione: l’ignoranza, se uno ne è consapevole, se, per dirla con Socrate, sa di non sapere, è una condizione di stimolo, apertura, ricerca, tentativo di ampliamento delle proprie conoscenze.
Diventa estremamente negativa quando la si sbandiera come un merito, quando si presume nel proprio mestiere (pensate ai troppi politici dei nostri tempi che se ne vantano) di poter fare a meno della conoscenza e della competenza in cui essa si traduce.