Parole parole parole: POLITICA

Pasquale Gerardo Santella 12 Novembre 2020

Se uno pensa ai comportamenti, privati e pubblici di gran parte degli attuali politici, li definirebbe come personaggi abili nel manipolare il popolo con false promesse per ottenerne il consenso elettorale finalizzato alla conquista del potere, l’acquisizione di privilegi esclusivi, la realizzazione di interessi propri e degli individui e gruppi economici e finanziari, che sostengono la loro candidatura.

Politica deriva dal greco politikḗ ("che attiene alla pÏŒlis", la città-stato, che non era  una entità solo politica, sociale ed economica, ma anche etica, finalizzata al bene comune), con sottinteso  téchne ("arte" o "tecnica") e significa La scienza e l’arte di governare, cioè la teoria e la pratica che hanno per oggetto la costituzione, l’organizzazione, l’amministrazione dello stato e la direzione della vita pubblica. L’etimo della parola indica chiaramente che essa attiene alla sfera pubblica, alla dimensione della vita comune, dunque allo Stato e al cittadino.

Ma in cosa consisteva l’arte della politica?

Basta leggere qualche frase dell’epitaffio di Pericle, pronunciato ad Atene per i caduti del primo anno della guerra del Peloponneso, in cui elogia la forma di governo della polis: “Le leggi assicurano una giustizia uguale per tutti (…). Quando un cittadino si distingue, allora esso sarà chiamato a servire lo Stato, non come un atto di privilegio, ma come una ricompensa al merito (…). Un cittadino ateniese non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private (…). Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati e le leggi (…). Apriamo la nostra città al mondo, e mai escludiamo gli stranieri (…). Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile (…)”.

Un discorso che evidenzia responsabilità e doveri dei politici al governo, ma anche dei cittadini. Una bella e nobile arte, dunque, quella della politica, sporcata, svilita e resa odiosa dagli stessi che la praticano, senza competenze, solo per mestiere e interesse personale.

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