"All’ombra dell’ulivo": un progetto culturale a Carbonara di Nola

P. Gerardo Santella 19 Dicembre 2023
"All’ombra dell’ulivo": un progetto culturale a Carbonara di Nola

Sabato 16 dicembre è stato ufficialmente presentato nella piccola chiesa di Sant’Anna, recentemente restaurata, il progetto cultura ideato dall’Amministrazione comunale di Carbonara di Nola e affidato per la realizzazione a una Commissione ristretta coordinata dal prof. Gerardo Santella.

Molte le manifestazioni culturali previste nel corso del 2024, che investono tutte le forme d’arte: la musica, il cinema, il teatro, la ricerca storica e letteraria, la pittura; uno spazio è poi riservato all’ambiente con escursioni naturalistiche attraverso percorsi montani alla scoperta della ricchezza boschiva del territorio, in cui ancora persistono tracce della storia del paese.

Inoltre, come suggerisce lo stesso titolo del progetto, che fa riferimento al secolare ulivo che sorge davanti al Santuario dei Santi medici Cosma e Damiano, ci saranno anche interventi legati alla funzione della Chiesa nella comunità dei fedeli attraverso una analisi sociologica, che prevede la lettura di tutti i bollettini parrocchiali dal 1948 al 2005: uno specchio della realtà politica, sociale e religiosa del tempo in cui si riflettono usi, costumi, comportamenti immaginario degli abitanti di Carbonara.

Perché questo progetto? Quale l’obiettivo nel mettere in moto una macchina organizzativa e operativa che richiede un’azione non facile, impegno e competenze settoriali? Nel mio intervento l’ho sintetizzato in quattro parole:

BELLEZZA (un antidoto alle bruttezze da cui siamo circondati e a cui tendiamo ad abituarci senza farci neanche più caso. Da qui l’offerta di bellezza: di una immersione nel paesaggio naturale, di scorci caratteristici del tessuto urbano, della visione di opere d’arte, dell’ascolto di musica, della partecipazione a una rappresentazione teatrale o a un convegno di studi).

CORPOREITA’ (Luoghi degli eventi saranno piazze e strade, che permettono incontri di corpi, percezioni sensoriali, scambi di sentimenti in opposizione a una realtà sociale nella quale prevale la realtà virtuale e smaterializzata di schermi televisivi e di computer, di fronte ai quali la mente riceve stimolazioni senza il filtro della ragione, con il rischio di abdicare alla nostra facoltà di pensare).

DIVERTIMENTO (Parola da intendere etimologicamente come “fare una deviazione”. Rispetto a cosa? Alle azioni abituali e monotone in cui si agisce quotidianamente (casa, scuola, ufficio, luogo di lavoro; partecipazione, dunque, a eventi che fuoriescono dalla quotidianità). Un divertimento che investe non solo il corpo, ma anche l’intelligenza sollecitata a guardare la realtà da un punto di vista non eterodiretto).

MEMORIA (Memoria della nostra storia del passato prossimo e remoto, di quello che eravamo, dell’etica dei nostri padri, dei valori che la caratterizzavano. Memoria di fatti non solo da conoscere, ma anche da confrontare con l’attualità per costruire una cerniera tra generazioni adulte e nuove generazioni. E questo non per una nostalgica lode del tempo passato, ma per un dialogo che costruisca un significato comune nella continua evoluzione dell’uomo e della società in una post-modernità da affrontare nel segno della ragione e della solidarietà).

Dopo la presentazione del programma da parte del sindaco Antonio Iannicelli, nel piccolo e gremito spazio si è svolto l’evento di apertura: una relazione sul pittore cinquecentesco carbonarese Marco Mele a cura della dott.ssa Angela Sorrentino, esperta di arte e autrice di un raffinato libro sulla vita e l’opera dell’artista, di cui sono state distribuite copie ai partecipanti. Non si poteva cominciare meglio.

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