Antonio Iervolino debutta in serie A: "Sono felice, una grandissima emozione che dedico alla mia famiglia e ai tifosi»
Redazione 29 Maggio 2023Il momento tanto atteso dell’esordio in serie A è arrivato al minuto 85 della partita Salernitana-Udinese, valevole per la 37sima giornata di campionato.
Davanti alla panchina di Paulo Sousa c’è movimento e succede qualcosa che accende subito l’entusiasmo in tribuna, dove uno ‘speciale’ drappello di tifosi appare particolarmente felice e festante.
A bordo campo, a sbucare in piedi vicino alla lavagnetta elettronica che segnala le sostituzioni, c’è la casacca granata numero 39, quella del giovane Antonio Pio Iervolino, che rileva il compagno Mazzocchi.
«Lo vedi quello? È già ammonito, stagli addosso, pressalo e attaccalo. Entra e mangiati il campo!». Le indicazioni del mister sono decise e cariche di fiducia.
«Sono entrato con la smania di dimostrare il mio valore e di meritarmi la stima e la fiducia dell’allenatore e dell’intero ambiente. È andata bene, sono riuscito a far ammonire per la seconda volta l’avversario (Zeegelar, ndr) che dovevo pressare e, grazie all’incitamento dei miei compagni, ho dato anche io il mio contributo per completare la rimonta e vincere questa partita», ci racconta Iervolino.
Cosa hai pensato quando hai messo piede in campo?
«Per prima cosa, ho baciato il tatuaggio sul braccio, che ritrae mio padre Angelo. – prosegue il centrocampista granata, il cui papà è scomparso anni fa – Poi, ho pensato alle parole del mister e a dare il massimo per la mia squadra. Il timore di poter sbagliare qualcosa è passato in un attimo, in me è sopraggiunta la grinta e la voglia di farmi valere e così è stato».
Danilo Iervolino, presidente della Salernitana e zio di Antonio, a fine gara ha potuto abbracciare suo nipote al culmine di una partita che è destinata a diventare una tappa storica nella carriera del ventenne centrocampista.
«A fine partita, sono andato in tribuna a salutare ed abbracciare tutti. La dedica per questi momenti è naturalmente rivolta al cielo, a mio padre, ma è riservata anche in particolar modo a mia madre, ai miei zii e ai tanti tifosi e sostenitori che da Palma Campania e da San Gennaro Vesuviano di settimana in settimana mi hanno sostenuto, incitato, sognando di assistere al momento del mio debutto in serie A. La spinta dei ‘paesani’, delle mie origini, mi ha dato e mi darà una carica incredibile, ne sono stato sempre convinto».
Una massima serie che tu, adesso, speri di poter vivere fino in fondo e per lungo tempo…
«Sì, il mio sogno è quello di poter restare a certi livelli e di giocare, dando tutto me stesso per la Salernitana. Vorrei restare qui e ritagliarmi il mio spazio. So che è difficile giocare in serie A, il livello del campionato italiano è altissimo e molto competitivo anche sulla scena internazionale, visto che quest’anno ci sono ben tre squadre italiane in tutte le finali europee».
Iervolino è cresciuto nelle giovanili dell’Inter, dove s’era già messo in mostra, poi ha avuto esperienze in serie C nelle file del Novara e dell’Imolese, prima di approdare alla Salernitana, quando lo zio Danilo l’ha rilevata e ne è diventato il presidente…
«Il mio obiettivo, adesso, è fare sempre meglio. Lavorare sodo per crescere e per migliorare, guadagnandomi sempre di più la fiducia del mister. In modo da dimostrare a tutti il mio valore, meritandomi di giocare a questi livelli e facendo felici la società, l’allenatore, la squadra e la mia famiglia».