Arrestate tre persone per il TFA all'Università di Cassino
Marco Montuori 17 Gennaio 2025Le Fiamme Gialle appartenenti al Gruppo di Cassino (Frosinone) in questi giorni hanno dato esecuzione al mandato di arresto nei confronti di due professori dell'Università di Cassino e il titolare di una scuola di formazione privata.
Le tre persone arrestate sono accusate di appartenere ad una associazione per delinquere finalizzata alla corruzione. Stando alle indagini coordinate dal dott. Andrea Corvino, magistrato presso la Procura della Repubblica del Tribunale di Cassino, emergerebbe che i tre indiziati di reato, per i quali sono scattati gli arresti domiciliari, avrebbero favorito l'accesso per l'ammissione al corso di formazione per l’insegnamento agli alunni diversamente abili – Tirocinio Formativo Attivo – con riferimento al concorso relativo all'anno 2022/2023 bandito dall'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale, a fronte della dazione di una somma vicina ai 15.000 euri ad aspirante, consegnata in più occasioni, nell'immediata vicinanza (ognuna) delle tre prove del concorso.
Nel corso dell’attività d’indagini la Guardia di Finanza si è avvalsa delle svariate tecniche investigative, quali, intercettazioni telefoniche e ambientali, riprese-video, oltre agli accertamenti bancari, per riscontrare la disponibilità finanziaria dei tre soggetti.
La relativa ordinanza è stata emessa dall’AG di Cassino, a firma del Giudice per le indagini preliminari, dott.ssa Alessandra Casinelli. Le indagini sono state estese altresì ad altre 23 persone (indagate a piede libero) che ambivano a vincere il concorso e, alle quali, era stato promesso di superare le rispettive prove e, per questo, avrebbero corrisposto al titolare dell’Istituto di formazione privato 5.000,00 euri.
Dalle indagini sarebbe emersa una fitta rete di faccendieri, che avevano il compito di mettere in contatto l'istituto sorano con chiunque volesse avere accesso privilegiato alle fasi concorsuali.
In cambio del denaro, il titolare del centro di formazione privato avrebbe ottenuto dai due docenti che facevano parte della commissione una serie di domande attinenti ai tests poi sorteggiati nella prova preliminare.
Lo stesso modus operandi veniva poi utilizzato per le prove successive, garantendo il superamento delle prove (con ottimi voti) ai concorrenti che pagavano.
Fa specie altresì il caso di una partecipante al concorso che, non contenta del voto ricevuto alla prova scritta, aveva preteso ed ottenuto la rettifica immediata del voto. Va soggiunto, infine, che il GIP del Tribunale di S. Germano (come si chiamava Cassino fino 1863) ha disposto il sequestro per equivalente per un importo pari a 100.000 euro quale profitto del reato.
Come è ovvio è opportuno attendere la fase finale del procedimento penale per la colpevolezza o meno degli indagati.