Buonagura e Marigliano trionfano al Premio "Cesare Filangieri"

Diletta Iervolino 30 Settembre 2022
Buonagura e Marigliano trionfano al Premio "Cesare Filangieri"

Al Teatro Mezzogiorno di Cercola, si è tenuta l’altro giorno la Cerimonia di Premiazione della IV edizione del Premio Nazionale di Poesia Musica e Fotografia “Cesare Filangieri” e due sono state le palmesi premiate per le loro poesie: la professoressa Michela Buonagura e la studentessa Francesca Marigliano.

Promossa dall’Ente ecclesiastico “Immacolata e Sant’Antonio”, con il patrocinio del Comune di Cercola e dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, la manifestazione si è svolta nell’ambito delle Giornate Europee del Patrimonio 2022 e della rassegna intitolata “Archeofest. Vivere il passato con uno sguardo al presente”.

L’intento è stato quello di valorizzare Napoli e il territorio vesuviano, con le loro meravigliose tradizioni, evidenziando tuttavia anche due problematiche che affliggono le nostre città: il cambiamento climatico e la violenza di genere.

Dunque, accendendo i riflettori sui punti di forza del patrimonio culturale, ma anche fornendo strumenti adatti alla loro fruizione, proponendo infine delle tracce mirate a una necessaria crescita sociale.

Bastardi senza gloria: storie di violenza” è la sezione del concorso alla quale hanno presentato i propri componimenti poetici entrambe le scrittrici palmesi: Buonagura si è posizionata proprio prima classificata, vincendo il Premio Filangieri con la poesia in lingua napoletana intitolata “Io conto ‘ e passe”; mentre Marigliano ha ricevuto il Premio speciale Federico de Florio per il suo componimento “Storia di un giorno di primavera”, giudicato il migliore dal punto di vista della lirica.

«La poesia premiata – afferma la professoressa Michela Buonagurasegna il percorso fatto nella sensibilizzazione contro la violenza di genere. Contare i passi interrotti significa far contare tutte le donne che non hanno mai contato per i loro assassini».


Già pubblicato all’interno della sua opera intitolata “Conto i passi. Storie di disamore”, il componimento è scaturito dalla commozione della professoressa nel vedere l’installazione di Eline Chauvet: «Si tratta delle scarpe rosse che hanno riempito le piazze del mondo – spiega Buonagura – e “Io conto ‘e passe” si trova proprio in apertura del mio libro, per questo ne sono molto legata. Non l’avevo mai presentata a un concorso: il Premio Filangieri ha rappresentato l’occasione giusta, vista la richiesta in lingua napoletana e del tema sulla violenza di genere. Contare i passi – conclude Buonagura – è un esercizio contro il silenzio, affinché quelle morti non siano solo numeri».

«Ho sempre scritto poesie – confessa Francesca Mariglianoma le ho sempre tenute per me. Questa volta ho deciso di mettermi in gioco e condividere i miei versi».

Senza mai parlare della natura dell’aggressione, “Storia di un giorno di primavera” racconta le conseguenze di un atto di violenza domestica: «Quello che mi premeva mettere su carta era il grido muto di chi sta male senza che il mondo se ne accorga. E per quanto difficile e faticoso – conclude Marigliano – volevo che il finale desse speranza a chi, leggendo questi versi, potesse rivedersi, capire che non si è soli e che la via d'uscita è denunciare, nonostante la paura. Dedico questo premio alla mia famiglia, che trova sempre il modo più gentile e amorevole di supportarmi e incoraggiarmi».

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