Carbonara di Nola, l'altra zona rossa

Antonio Aufiero 5 Maggio 2021
Carbonara di Nola, l'altra zona rossa

C’è zona rossa e zona rossa e, a Carbonara di Nola, se ne parla già da tempo, ossia ben prima che il Covid allungasse la sua mano minacciosa su tutto il mondo, con una Pandemia che stenta a dissolversi.

La ‘zona rossa’ tradizionale è quella che, sul nostro territorio, notoriamente a rischio perenne per la presenza di un vulcano quiescente – ossia il Vesuvio – riguarda la possibilità del verificarsi di terremoti.

Carbonara di Nola, come è noto, è soggetta anche ad un calcolato rischio idrogeologico, ragione per la quale l’edilizia e lo sviluppo urbanistico del paese collinare deve procedere secondo parametri ben definiti. Per quanto riguarda la possibilità che sull’area di interesse possa manifestarsi un evento sismico, va detto che la statistica certificata dalla normativa vigente parla di un ‘livello 2’, ossia di una zona sismica – a Carbonara di Nola – con pericolosità sismica piuttosto elevata, visto che questo parametro cataloga il paese della nostra area tra quelli in cui possono verificarsi terremoti anche forti.

Ed è per questo che, nel corso degli ultimi anni, la cosiddetta classificazione sismica del territorio locale (e, di riflesso, quello nazionale) ha introdotto normative tecniche specifiche per le costruzioni di edifici, ponti ed altre opere in aree geografiche caratterizzate dal medesimo rischio sismico.

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