Carmine Maffettone presidente del Convitto "Provvidenza"
Luigi De Luca 13 Luglio 2023Da Palma Campania a Bra (paese in provincia di Cuneo) Carmine Maffettone lega insieme origini e lavoro, sin dal lontano 1984 quando si trasferì insieme a sua moglie, Nunzia La Marca, e a suo figlio Vincenzo Maffettone, per dedicarsi totalmente all’impegno scolastico e accademico.
Lo scorso 16 giugno, infatti, il nuovo Consiglio direttivo dello storico e prestigioso Convitto Provvidenza (dal 1756 sede della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria che hanno fatto la storia della città di Bra) ha come nuovo presidente proprio il prof.re Carmine Maffettone, già direttore dell’Istituto che oggi si chiama “Provvidenza International School Bra”.
Lo scorso 16 giugno, infatti, il nuovo Consiglio direttivo dello storico e prestigioso Convitto Provvidenza (dal 1756 sede della Scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria che hanno fatto la storia della città di Bra) ha come nuovo presidente proprio il prof.re Carmine Maffettone, già direttore dell’Istituto che oggi si chiama “Provvidenza International School Bra”.
Partendo da questo nuovo incarico, quali attività ha intenzione di promuovere?
Creare, prima di tutto, occasioni di promozione culturale. In un periodo caratterizzato da tante difficoltà è necessario impegnarsi per rilanciare e rafforzare i momenti di incontro, favorire la coesione tra scuola, società e territorio. Oltre ad incentivare risorse materiali utili per gli insegnanti, c’è bisogno di stabilire una forte sinergia e collaborazione dal punto di vista umano e relazionale.
Ha avuto modo di “registrare” queste necessità anche grazie ad un lavoro di ricerca ben approfondito.
Proprio così. Ho felicemente concluso un dottorato di ricerca presso l’Università Pegaso dal titolo "La valutazione tra teoria e prassi: una ricerca qualitativa nella scuola del primo ciclo". Un lavoro di ricerca che mi ha portato a intervistare oltre 50 insegnanti di scuola primaria impegnati in percorsi di formazione presso lo stesso ateneo del Frusinate, e che ha visto la guida esperta del prof.re Vincenzo Bonazza, professore associato presso il noto ateneo telematico, tra i massimi esperti italiani di Docimologia.
Quali altre responsabilità ha nel vasto campo accademico?
Insieme a mia moglie, la prof.ssa Nunzia La Marca, e a mio figlio, Vincenzo Maffettone, sono responsabile delle sedi Pegaso, Mercatorum e San Raffaele di Cuneo (presso la sede della Camera di Commercio), Alba, Bra (Palazzo Mathis), Barolo e Imperia. Lo scorso anno c’è stato l’ingresso dell’Università Telematica San Raffaele di Roma in Multiversity, gruppo leader italiano e tra i principali player europei dell’e-learning e della formazione on line.
Questo cosa vuol dire?
Che si estende ancora di molto la già amplissima offerta di corsi che siamo in grado di offrire nelle nostre sedi di Cuneo, Alba, Bra, Barolo e Imperia, estendendola a nuovi ambiti quali quelli riguardanti le numerose specialità delle aree economico-giuridica, dell’amministrazione e della sanità ricomprese nella sua vasta offerta.
Insieme a suo figlio, laureato in giurisprudenza, è anche direttore del Polo Scolastico Europeo di Bra. Quali sono i “progetti pilota” che avete proposto in questi anni?
Quello più importante, perché unico, è stato “Italiano per Stranieri”, nato dall’esigenza di soddisfare la sempre maggiore richiesta di certificazioni di lingua italiana da parte degli abitanti della nostra regione. I nostri percorsi non mirano soltanto al conseguimento di certificazioni utili allo svolgimento delle attività lavorative e di studio in Piemonte e in Italia, ma si propongono anche di facilitare la convivenza armoniosa tra persone con diversi bagagli culturali e linguistici che condividono lo stesso territorio attraverso la diffusione della cultura e della lingua del nostro Paese.
Una vocazione, la sua, che mira a tenere insieme diversi orizzonti, come anche quello legato alla profonda tradizione religiosa?
Vero. Il 6 gennaio scorso, a Bra, durante la festa dell’Epifania, sono diventato rettore dell’Arciconfraternita della Misericordia Battuti Neri di Bra, accolto tra le consorelle e i confratelli. Un’esperienza dal forte impatto spirituale prima ancora che umano; un cammino che «aiuta a riscoprire la generosità e la gioia del donare, sull’esempio dei magi spinti dalla sete di significato e senso della vita», come ci ha ricordato don Giorgio Garrone (assistente ecclesiastico e spirituale) durante l’omelia.
Insomma: ne ha di esperienza da raccontare e condividere con i cuoi concittadini. Noi la aspettiamo.
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