Castellammare di Stabia candidata a Città della Cultura 2022

Geltrude Vollaro 11 Ottobre 2020

“Ci dobbiamo augurare che la commissione giudicante sia intelligente, credetemi non ho nessun dubbio sul riconoscimento di Castellammare di Stabia come Capitale della cultura, perché Castellammare è già Capitale della Cultura”.

Queste le parole di Maurizio De Giovanni, scrittore e drammaturgo, che ieri ha trascorso l’intero pomeriggio a Castellammare di Stabia, visitando prima la Reggia di Quisisana per ammirare i reperti dell’antica Stabia e poi a Palazzo Farnese, nel pieno rispetto delle normative Covid, il padre del Commissario Ricciardi, ha parlato di Raffaele Viviani.

Il suo intervento, all’incontro che rientra nella promozione della Candidatura della Città, ha arricchito il programma dell'appuntamento cui hanno preso parte anche il sindaco Gaetano Cimmino, l’ammiraglio Domenico Picone (presidente del Comitato d’Onore) ed il prof. Pierluigi Fiorenza. A moderare i lavori, il giornalista Renato Rizzardi.

De Giovanni ha espresso parole d’amore verso una città a lui molto cara, che merita a tutti gli effetti di essere rispettata per la sua storia, per i suoi tesori e per la sua cultura.

Il noto scrittore motiva così la sua discesa in campo a favore della Città stabiese, richiamando Raffaele Viviani: “Sostengo una cultura genuinamente popolare, in un mondo in cui la stessa cultura viene sempre più connotata come un giardinetto aristocratico per pochi. E Raffaele Viviani con il suo vicolo è a tutti gli effetti il padre culturale del nostro Paese. La sfida di Viviani è stata quella di raccontare la strada, quella di raccontare la complessità del vicolo e la sedimentazione della piazza. Racconta la comunicazione del dolore che è cosa complessa e lo fa con il suo stile inconfutabile, in llengua napoletana”.

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