Domicella, giostrine e cancelli: arriva la replica di Corrado Coppola

Redazione 5 Agosto 2020
Domicella, giostrine e cancelli: arriva la replica di Corrado Coppola

In merito all’area giochi nei pressi di via Marconi, località Casamanzi, arriva pronta la risposta di replica di Corrado Coppola, portavoce del gruppo di Minoranza consiliare, che ha fatto proprio quanto già esposto nel post pubblicato sulla pagina Facebook del gruppo “Generazione Futura”.

“Caro Sindaco, le Sue parole possono essere ritenute credibili solo da chi non conosce il posto. Se davvero la situazione era così grave come descritta non sarebbe stato il caso di avvisare gli abitanti già alla prima segnalazione? Se davvero quel cancello deve servire a porre fine al degrado (vista la segnalazione di atti osceni, il ritrovamento di bottiglie rotte e resti di stupefacenti) perché non chiudere l’intera zona? Così come è stato collocato (casualmente all’inizio delle due palazzine comunali), quel cancello lascia l’accesso a una parte dell’area che, coperta dalla chiesa, isolata e non visibile dalla restante parte della piazzetta, potrebbe continuare ad essere utilizzata da incivili. Il problema – si legge ancora nel testo del post pubblicato su Facebook – non è la ‘giostrina tolta’ ai bambini del posto, quanto la decisione di accontentare ‘pochi’ sacrificando le esigenze dell’intera cittadinanza. Caro sindaco, non è ben chiaro a chi Lei si riferisca quando parla di inquilini e segnalatori, ma la informiamo che ‘le segnalazioni’ giunte a noi dai cittadini delle case adiacenti sono tutte di disappunto verso quel cancello”.

Infine, Coppola precisa: “Da persona cresciuta in quel posto, dico che quest’ultimo mai è stato oggetto di degrado. Il richiamo al pericolo sociale, quale motivazione per l’apposizione del cancello è una ‘scusa’ non credibile e quel cancello, così come posto, è inutile. Anticipo che già domani la Minoranza presenterà una mozione comunale per chiedere l’immediata rimozione del cancello incriminato”.

Infine, il consigliere afferma che ha “vissuto in maniera distaccata il confronto e le offese che i vari cittadini si sono scambiati sui social, non essendo avvezzo ad usare gli stessi, ma chiarisce che, se la varie offese possono essere ritenute accettabili allorquando provengono dai privati e singoli cittadini, le stesse non possono essere tollerate quando provengono dai profili ufficiali dei consiglieri comunali e degli amministratori che, per il ruolo e l’incarico che ricoprono, hanno l’obbligo, anche morale, di astenersi da alcune condotte”.

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