FATTI ROSSONERI: Le partite tra la Palmese ed il Marsala al Comunale di via Querce
Gennaro Caliendo 24 Aprile 2021Nel corso dei cinque campionati di C2, dal 1978/79 al 1982/83, i bianco azzurri siciliani hanno fatto visita ai rossoneri in tre occasioni, tutte in tarda primavera e sul finire dei campionati stessi.
Nel corso del campionato di C2 1978/79, il primo nella storia della U.S. Palmese 1914, la partita disputata sulla terra battuta del Comunale di via Querce termina con un incolore zero a zero, giusto epilogo di un patto di non belligeranza tra le due compagini, appagate dalla salvezza raggiunta in largo anticipo.
Diverso l’andamento nelle partite dei campionati 1980/81 e 1982/83.
Il 31 maggio del 1981 il Marsala, in corsa per la conquista del secondo posto che equivale alla promozione in C1, deve fare i conti con una Palmese in cerca di preziosissimi punti per la salvezza.
Il Comunale è gremito in ogni ordine di posti. Ben quattromila gli spettatori sugli spalti, di cui un migliaio provenienti dalla Sicilia.
La società rossonera, vista l’importanza della partita e della posta in palio, ha concesso l’ingresso gratuito per dar modo ai tifosi di essere vicini e di sostenere la propria squadra.
La mossa si rivela azzeccata. Il tifo è assordante, caloroso come non mai. L’undici rossonero, con in panchina mister Cresci, alla fine la spunta con una rete rocambolesca mezza a segno da Scungio.
Corre il 64° di gioco. In area siciliana si sviluppa un’azione manovrata dei rossoneri con un tiro finale di Scungio, respinto debolmente da Chini. Il pallone finisce sui piedi di Traettino che lo indirizza a rete. Sulla linea di porta sono piazzati ben quattro calciatori, equamente divisi tra le due squadre. Batti e ribatti ed il pallone sbatte sull’anca, qualcuno dice il sedere, dell’italo argentino, finendo in fondo al sacco. E’ l’uno a zero della Palmese, il sospirato vantaggio che i padroni di casa avevano inseguito fin dall’inizio della partita.
Pronta la reazione del Marsala che in due occasioni sfiora il pareggio, prima con Trotta e poi con Castorina.
A fine gara atmosfera completamente diversa nei due spogliatoi. Gioia incontenibile ed irrefrenabile nello stanzone rossonero per il raggiungimento della tanta sospirata salvezza. Delusione e sconforto, invece, tra i siciliani, con il tecnico Rizzo che, ai microfoni, ribadisce: “non è possibile concepire ed accettare questa sconfitta, specie nel modo in cui si è concretizzata. Per la Palmese una rete fortunosa, voluta dal destino, che ha premiato la disperazione di una squadra ed ha sbarrato a noi la strada per la promozione in C1”.
Campionato 1982/83, 15 maggio 1983.
Nella domenica in cui la Roma, con il successivo sul Torino, festeggia il titolo di Campione d’Italia, la Palmese fa tris.
Dopo aver battuto il Banco di Roma, vittoria in trasferta, e la Grumese, è la volta del Marsala a capitolare sul verde prato del Comunale di via Querce che, nel frattempo ha preso il posto della romantica ed anacronistica terra battuta.
Dopo appena cinque minuti la Palmese passa in vantaggio. Cangianiello, servito a pennello da Esposito, esplode il suo sinistro. Rasoterra precisissimo con il pallone nell’angolino basso, fuori dalla portata di Conti, estremo difensore dei siciliani.
Il Marsala non è domo. Una conclusione di Oddo è neutralizzata da un prodigioso intervento di Torre che evita, cos’, il pareggio. Traettino e Fabrizi sono incontenibili ed in diverse occasioni sfiorano il raddoppio.
Nella ripresa, al 70° è il siciliano, ironia della sorte, D’Emanuele a realizzare il gol della sicurezza, ribadendo a rete una corta respinta di Conti su conclusione di Fabrizi. Con il successo la Palmese continua a nutrire speranze di salvezza che, purtroppo, sono destinate a svanire alla fine del torneo, causa il verificarsi di oscuri e loschi accadimenti perpetratesi ai danni dei rossoneri.