Francesco Franzese: la fiammante a sostegno dei dipendenti e dei progetti sociali NO CAP.
Luigi De Luca 4 Ottobre 2022Francesco Franzese, CEO (Chief Executive Officer - ovvero quello che in italiano chiamiamo Amministratore Delegato) di ICAB S.p.A. (Industrie Conserve Alimentari Buccino – La Fiammante), storica azienda campana fondata nel 2005 e tutt’ora grande firma della filiera conserviera del made in Italy al Sud.
Caro bollette. Dai circa 200mila euro dello scorso anno, a fronte di 1milione su agosto di quest’anno. Cos’è cambiato e quali sono le cause di questo aumento esorbitante? Ce lo spieghi in parole semplice, anche per “i non addetti ai lavori”.
Tecnicamente è un po' complicato. Ma andiamo subito al punto. Il sistema per la creazione del prezzo del gas-metano fa riferimento al TTF (Title Transfer Facility), mercato virtuale per lo scambio del gas naturale con sede in Olanda e che stabilisce il prezzo per tutta l’Europa. In questa piattaforma vi entrano tutti. Anche le stesse compagnie che dovrebbero solo vendere il gas (come ad esempio la Gazprom o altre società partecipate anche dallo Stato) e che, invece, si trovano anche ad acquistarlo. Pertanto si creano delle forme di speculazione che mettono un prodotto di prima necessità come il gas (che serve al pensionato per riscaldarsi o cucinarsi) alla mercé di tutti lasciando in pancia delle compagnie il maggior guadagno. Queste ultime, insomma, vedranno aumentare, a fine anno, i propri utili di circa 100miliardi di euro. Questo sistema perverso è sfuggito un po' di mano.
… rischiando di mettere in serie difficoltà le piccole/grandi imprese e le famiglie…
che nonostante abbiano uno o due stipendi rischiano di diventare povere. Oggi, una famiglia nella quale vi è uno solo stipendio non può per niente andare avanti.
Dr. Franzese, nelle scorse settimane l’abbiamo vista in diverse trasmissioni televisive (Tgr Campania, L’Aria Che Tira e Cartabianca) nelle quali, in un certo senso, ha deciso di “metterci la faccia” cercando soprattutto di indicare una possibile soluzione. Ce la spieghi!
Il problema è risolvibile, se vogliono. Basterebbe prendere quegli utili e ridarli a chi ha pagato bollette “salate” – e qui entriamo nella questione degli extraprofitti che andrebbero tassati – ma che vanno sempre in pancia allo Stato. Cioè: a noi che abbiamo pagato cosa ci ritorna? Nulla. Bisognerebbe tassarli all’80%, o meglio trasformarli in sconto in fattura. In altre parole: l’impresa, come anche il cittadino o il pensionato che si trovano la bolletta di 500euro, scontati dell’80% pagherebbero 120euro. In questo modo si va direttamente al problema, senza far girare i soldi, che per strada parecchi si perdono, arrivando (forse) al cittadino sotto forma di Bonus di 100euro con i quali non ci si fa nulla.
…Su questa possibile soluzione, nella trasmissione della Berlinguer, con lei erano d’accordo i giornalisti Alan Friedman e Marica Di Pierri, meno i capi-partito Maurizio Lupi e Luigi de Magistris, presenti in studio. Perché?
Mi creda. Io ho dovuto spiegare ad un senatore in carica, che sta in alcune commissioni importante, come si crea il prezzo del gas-metano. Una fetta di politici, purtroppo, non conosce bene la questione o semplicemente se la stanno ponendo soltanto adesso. E questo è gravissimo.
Torniamo a Buccino. Al Tgr Campania, ha ribadito il suo impegno nel voler tutelare i suoi dipendenti. Sono loro, tra l’altro, il cuore dell’azienda. È preoccupato per loro?
Noi abbiamo escluso qualsiasi forma di cassa integrazione o licenziamento, sia per quanto riguarda i dipendenti diretti, sia per quanto riguarda la filiera agricola. Le preoccupazioni ci sono. Anche perché è difficile fare una programmazione per i prossimi anni. Da ottobre, avevamo in mente un massiccio programma di investimenti da attuare, che valuteremo anche a seguito del prossimo scenario politico. Io sono pronto ad investire, ma… ho bisogno di una stabilità a fronte di un altro ciclone economico che la politica prenderà in considerazione solamente a gennaio.
Guai in vista. Cos’altro prevede, mi scusi?
La questione dei tassi di interesse. Stanno esplodendo. Quindi, oggi, fare investimenti è complicato, soprattutto quando ci si trova a pagare un 6-7% di oneri finanziari. È economicamente sconveniente. Ma questo problema non riguarderà solo le aziende, ma anche chi ha il mutuo della casa o avrà fatto dei finanziamenti per comprarsi un elettrodomestico, una macchina. In altre parole: chi ha una rata di 1000euro al mese, tra un mese ne avrà un’altra da 1100euro al mese. A questo, aggiungiamo il caro bollette, la questione del gas-metano, l’inflazione e… può immaginare anche lei che il consumatore si trova in serie difficoltà.
Dr. Franzese, le tante difficoltà del consumatore le conosce benissimo, così come le numerose condizioni di sfruttamento di molti lavoratori, soprattutto extracomunitari. NO CAP, Yvan Sagnet, progetto sociale. Cosa ci può dire di più?
Molto semplice. Con un progetto concretizzato a fine giugno, abbiamo accolto nove migranti sfruttati dai caporali nella zona di Campolongo di Eboli. Con un mezzo fornitoci dall’associazione NO CAP e a nostre spese abbiamo accompagnato questi ragazzi a lavorare in azienda da noi. Luglio-agosto-settembre, mesi di lavoro e integrazione, facendo capire come quest’ultimo sia sinonimo di rispetto, trasparenza e dignità.
La cosa che ricorda con più entusiasmo?
Quando hanno firmato la busta paga. Erano impauriti perché non ne avevano mai vista una e nemmeno ci credevano. Vedere anche l’importo, per loro è stata una sorpresa. Anche se quella dovrebbe essere normalità.
Non vi fermerete, vero?
Assolutamente no. Per la prossima campagna prevedo di elevare di circa quaranta unità il numero di persone da accogliere. Pensi che con l’associazione stiamo realizzando anche dei prodotti a marchio NO CAP, così da rendere i futuri progetti auto-sostenibili.
Un’ultima domanda. E qui ritorniamo di nuovo al cuore. Qual è il suo legame con Palma Campania?
Io ho ancora la residenza a Palma Campania. Ho i miei genitori. È il luogo dove sono cresciuto in tutto. E il concetto del “paese” che crea comunità e coesione mi ha arricchito e mi ha reso forte per poi confrontarmi con le grandi città. In altre parole: mi ha donato un punto di vista “dal basso”. Mi creda: guardando “dal basso” riesci a percepire cose che dall’alto non riesci nemmeno a vedere.
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