I PUNTI E VIRGOLA DI ALBERTO MORAVIA
P. Gerardo Santella 23 Novembre 2022Vi propongo la lettura di un periodo del capitolo I del romanzo Agostino di Alberto Moravia, uno dei maggiori scrittori del nostro Novecento, ambientato su una spiaggia dove prendono il sole un ragazzo romano con la madre: “Restavano ancora a lungo ad asciugarsi, nel sole che, avvicinandosi il mezzodì, si faceva più ardente; poi la madre si distendeva sulla traversa che univa le due navicelle del pattino e supina, i capelli nell’acqua, il viso rivolto al cielo, gli occhi chiusi, pareva assopirsi; mentre Agostino, seduto sul banco, si guardava intorno, guardava la madre e non fiatava per timore di guardare quel sonno”.
È un periodo lungo, ma componibile in due sottoperiodi sintatticamente autonomi, essendo ognuno di essi dotato di una proposizione principale (I: “Restavano ancora a lungo ad asciugarsi”; II: “Poi la madre si distendeva sulla traversa”, seguita da una correlativa “e pareva assopirsi”). Invece l’autore lo spezza in tre parti corrispondenti ai punti e virgola, il secondo dei quali appare eccessivo (era sufficiente una virgola).
La presenza di quel punto e virgola è allora indizio di come la preoccupazione prioritaria in Moravia sia la chiarezza, che significa la scansione nitida degli eventi e dunque delle frasi, magari anche a costo di una piccola licenza ortografica. Nel periodo preso ad esempio, il primo punto e virgola scandisce una proposizione che ha madre e figlio come soggetti (“restavano”), il secondo solo la madre (“poi la madre si stendeva”) e il terzo solo il figlio (“mentre Agostino”).
Pertanto, se quest’ultima frase è sintatticamente separata con un marcatore più forte (punto e virgola anziché virgola), è perché l’autore ha voluto, da un lato evitare di scrivere un periodo lungo 6 righe, che al suo orecchio stonava, e che dunque andava spezzato a qualunque costo; e poi, ed essenzialmente, perché l’immaginaria telecamera con cui il narratore riprende questa scena stava staccando dalla madre per inquadrare solo il figlio.
Vi sembra un po’ complicato?
Ma consideriamo che la scrittura letteraria non è quella dell’informazione e, quando ci sembra che, come in questo caso, un segno di punteggiatura non vada bene, è stato fatto apposta dall’autore. Allora cerchiamo di capirne le motivazioni all’interno del testo e di scoprirne la bellezza.