Il mestiere di leggere: LA REGINA DEGLI SCACCHI
Geltrude Vollaro 20 Aprile 2021The Queen’s Gambit, La regina degli scacchi nella versione italiana, è una miniserie televisiva ispirata all’omonimo romanzo di Walter Tevis scritto nel 1983.
Un viaggio negli anni cinquanta e sessanta ricostruito alla perfezione per la scenografia, per i costumi e naturalmente per la storia.
Una serie ben fatta che sono sicura piacerà anche a chi non è appassionato di scacchi.
La protagonista Anya Taylor-Joy è bravissima nell’interpretare Beth Harmon, la ragazzina di 9 anni orfana rinchiusa nell’istituto del Kentucky dopo essere rimasta illesa dall’incidente con la macchina provocato dalla madre nel tentativo di un suicidio - omicidio per fortuna non riuscito.
Grazie a Mr Shaibel inserviente dell’orfanotrofio Beth scopre gli scacchi. Entra in contatto con questo mondo che non la spaventa come il mondo in cui vive. La scacchiera è un microcosmo che Beth riesce a controllare, un mondo in cui riesce a muoversi con sicurezza, quella sicurezza che le manca nel quotidiano.
Una storia di riscatto verso chi la reputava una perdente fin da bambina. Le vittorie si susseguono e la timida ed impacciata Beth riesce a farsi largo in un mondo prevalentemente maschile. Riesce ad abbattere gli stereotipi con il suo talento.
Per i sette episodi di questa miniserie girata interamente a Berlino sono stati assunti esperti scacchisti che hanno ricreato partite epiche realmente giocate nella storia degli scacchi.
Ritornando al libro troviamo anologie con la vita stessa dell’autore, infatti, Walter Travis ha iniziato a giocare a scacchi all’età di sette anni vincendo, come da lui dichiarato al New York Times, anche un premio in denaro. Si nota un riferimento alla sua vita personale anche per la dipendenza ai farmaci che manifesta la protagonista. Una dipendenza che l’autore conosce benissimo avendola combattuta per anni dopo i ricoveri in ospedale per problemi al cuore.
Il personaggio di Beth è inventato sotto alcuni aspetti, ma rincarna come spesso accade esperienze personali del suo creatore, in questo caso è stato segnalata anche una certa corrispondenza con il campione degli scacchi Bobby Fischer di cui Beth sembra essere la trasposizione al femminile. Lo scrittore ha più volte dichiarato che scrivere questa storia e raccontare la vita di Beth è stata per lui un’esperienza catarchica, dove ha sofferto durante l’evolversi della storia. The Queen’s Gambit è per l’autore un omaggio all’intelligenza ed al coraggio delle donne.