Il Napoli non è più 'Osimhen-dipendente': ora gli Azzurri hanno una marcia in più per sognare
Simona Bosone 5 Aprile 2022
Sette partite al termine del campionato, obiettivo Champions (quasi) centrato: 12 punti di vantaggio sulla quinta in classifica. Senza il periodo complicato - iniziato contro l’Inter a Milano - probabilmente la classifica direbbe altro.
Con un Osimhen sempre presente racconterebbe altro ancora. Il nigeriano - assente per almeno 10 partite - è il talismano-casalingo del Napoli. Quando c’è lui al “Maradona” non si perde - quasi - mai: tre volte out nelle quattro sconfitte interne. Basti pensare che quando l'attaccante è presente i partenopei hanno una media punti di 2.3, quando invece è assente la media scende a 1.7 punti a partita. Gli uomini di Spalletti hanno vinto il 70% delle partite in cui ha giocato l'ex Lille, mentre ha ottenuto solo il 50% dei successi nelle gare senza di lui.
Con un Osimhen sempre presente racconterebbe altro ancora. Il nigeriano - assente per almeno 10 partite - è il talismano-casalingo del Napoli. Quando c’è lui al “Maradona” non si perde - quasi - mai: tre volte out nelle quattro sconfitte interne. Basti pensare che quando l'attaccante è presente i partenopei hanno una media punti di 2.3, quando invece è assente la media scende a 1.7 punti a partita. Gli uomini di Spalletti hanno vinto il 70% delle partite in cui ha giocato l'ex Lille, mentre ha ottenuto solo il 50% dei successi nelle gare senza di lui.
Tuttavia, l’assenza di Osimhen al Gewiss Stadium non è sembrata ridimensionare e “impaurire” più di tanto gli azzurri che, fatta eccezione per un avvio timido e una fisiologica fase della partita - nella ripresa - durante la quale hanno subito il ritorno dei padroni di casa, hanno giocato una gara gagliarda, attenta e di personalità. Ottenendo tre punti importantissimi nella corsa al primato, su di un campo storicamente ostile agli azzurri.
La “Osi-dipendenza” non è sembrata pesare questa volta, con Spalletti - preziosissimo - che ha preparato minuziosamente la gara, ridisegnato poi l’assetto con cambi decisivi - Lozano ed Elmas su tutti - nella seconda parte del match. E ancora, con Mertens, Insigne e Lobotka sugli scudi, oltre alle piacevoli novità rappresentate da un quasi perfetto Mario Rui e dal giovane Zanoli, alla prima da titolare, la vittoria del collettivo rappresenta salutare antidoto contro ogni tipo di “dipendenza”.
Se poi alla banda Spalletti aggiungiamo l’Osimhen degli ultimi tempi…
La “Osi-dipendenza” non è sembrata pesare questa volta, con Spalletti - preziosissimo - che ha preparato minuziosamente la gara, ridisegnato poi l’assetto con cambi decisivi - Lozano ed Elmas su tutti - nella seconda parte del match. E ancora, con Mertens, Insigne e Lobotka sugli scudi, oltre alle piacevoli novità rappresentate da un quasi perfetto Mario Rui e dal giovane Zanoli, alla prima da titolare, la vittoria del collettivo rappresenta salutare antidoto contro ogni tipo di “dipendenza”.
Se poi alla banda Spalletti aggiungiamo l’Osimhen degli ultimi tempi…
Francesco Iervolino
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