Il vicepresidente nazionale dell’ANCI Ciro Buonajuto, più lavoro per il Sud
Francesco Maria Catapano 14 Agosto 2022
Intervista al Sindaco di Ercolano Ciro Buonajuto,dal terzo polo agli investimenti in più lavoro e cultura per un Sud a testa alta.
L’intesa raggiunta tra Italia Viva ed Azione,cioè in poche parole tra Renzi e Calenda da vita al percorso del neonato terzo polo, quello spazio politico che acquisendo la paternità del centro si frappone tra la lettura di una destra italiana in pasto agli estremisti ed una sinistra senza ne capo ne coda.
Il fine ultimo promosso dai capostipiti di questo progetto centrista,presentato sotto il nome di “Italia sul serio”, sarà quello di non disperdere il lavoro compiuto dal Governo di unità nazionale che ha avuto il merito di riaprire le scuole dopo il disastro addebitato al Covid, di accelerare sui vaccini per mettere in sicurezza la popolazione e di finanziare i progetti del PNRR per ravvivare le ultime speranze su un’Italia che riparte e non ha alcuna intenzione di fermarsi.
Si tratta,quindi, di rilanciare l’agenda Draghi e di riavere Mario Draghi come Premier anche dopo il 25 settembre, facendo appello a quell’elettorato deluso e disilluso che, faticosamente, si definirebbe ancora elettore di centrodestra o piuttosto di centrosinistra. Da questa considerazione inizia l’intervista con Ciro Buonajuto,Sindaco di Ercolano eletto per la seconda volta nel 2020 conseguendo l’81% dei voti, vicepresidente nazionale di ANCI e colonna portante in Campania del capo politico di IV Matteo Renzi.
Sindaco, in questa campagna elettorale di fine estate parteciperà da candidato o semplicemente da dirigente di partito?
Le scelte sulle candidature sono valutazioni prese dal partito. Io non pongo il mio destino personale davanti alle ambizioni del terzo polo,ispirato all’agenda Draghi e rivolto a tutti coloro che ritengono Mario Draghi un Premier più autorevole e più affidabile di Giorgia Meloni.
Perché l’elettore dovrebbe lasciar perdere il centrodestra o d’altro lato il centrosinistra dando una possibilità a voi moderati ?
Perché appunto il terzo polo si rivolge a quell’elettorato moderato che si è indignato quando le destre insieme con il M5S, pensando soltanto ad un tornaconto elettorale, hanno fatto cadere un Governo che finalmente ci stava tirando fuori dalle sabbie mobili dovute al post pandemia e alla guerra.
Quali sono le parole d’ordine per il futuro dei Comuni del Sud,secondo un amministratore che è chiamato a gestire una realtà non facile?
Io sono Sindaco di una città di cinquancinque mila abitanti,dove prima della pandemia arrivava un milione e mezzo di turisti all’anno,però vi è anche il 60% di disoccupazione giovanile. Una città che viene da un passato di camorra e, quindi,le posso dire che dalle mie parti servono le politiche sul lavoro anziché le politiche assistenziali.Non serve la flat tax perché per creare lavoro bisogna investire in cultura,infrastrutture, impresa 4.0 e tutto questo richiama proprio l’agenda Draghi.
Ma Ercolano riesce ad essere esempio di buon governo ponendo la cultura al primo posto per contrastare il buio della criminalità e della dispersione scolastica e per risultare accogliente ai turisti?
Ad Ercolano siamo un esempio di come grazie alla cultura e alla legalità si possono creare posti di lavoro. Siamo passati,durante il mio mandato,da 200 a 2000 posti letto e quello che mi inorgoglisce è che non è arrivata una multinazionale a costruire un grande albergo ma sono tutti ben and breakfast.
Significa che in quel centro storico prima minato dalle sentinelle della camorra adesso ci sono i turisti che passeggiano. Questo dimostra che se riusciamo ad investire un po’ di più nel Mezzogiorno riqualificando i nostri macchinari,abbattendo il cuneo fiscale e rendendo accessibili le nostre terre con alta velocità, aeroporti e porti adeguati il Mezzogiorno potrà diventare il motore dell’economia nazionale.
In qualità di vicepresidente nazionale dell’ANCI ci spiega per quali proposte,ultimamente,si sta spendendo in difesa dei Sindaci, molto spesso lasciati soli dai più alti livelli istituzionali?
Assumo la delega alla sicurezza e alla legalità all’interno dell’ANCI e, ad esempio, stiamo lavorando sul fenomeno delle intimidazioni contro i Sindaci. Io ho subito tante di quelle minacce,infatti ormai non le conto più. La proposta a riguardo consiste nell’avere un’interlocuzione continua con il Prefetto e nel mettere a disposizione dei Sindaci un fondo da spendere in cultura della legalità.
In questo modo si giovani si spiegherebbe che il Sindaco non è una persona sulla quale sfogare la propria rabbia ma un riferimento istituzionale di prossimità.
Matteo Renzi ha anteposto un’idea ad un sentimento di protagonismo, cedendo a Calenda la leadership del terzo polo. È un gesto di generosità?
Matteo Renzi ha anteposto al suo destino personale il progetto riformista e per questo lo ringrazio.
Quando Renzi è stato capo del Governo ha dimostrato che i risultati non si annunciano,anzi possono essere raggiunti: penso agli 80 €, alle leggi sulle unioni civili, al bando sulle periferie e al completamento della Salerno-Reggio Calabria .
L’intesa raggiunta tra Italia Viva ed Azione,cioè in poche parole tra Renzi e Calenda da vita al percorso del neonato terzo polo, quello spazio politico che acquisendo la paternità del centro si frappone tra la lettura di una destra italiana in pasto agli estremisti ed una sinistra senza ne capo ne coda.
Il fine ultimo promosso dai capostipiti di questo progetto centrista,presentato sotto il nome di “Italia sul serio”, sarà quello di non disperdere il lavoro compiuto dal Governo di unità nazionale che ha avuto il merito di riaprire le scuole dopo il disastro addebitato al Covid, di accelerare sui vaccini per mettere in sicurezza la popolazione e di finanziare i progetti del PNRR per ravvivare le ultime speranze su un’Italia che riparte e non ha alcuna intenzione di fermarsi.
Si tratta,quindi, di rilanciare l’agenda Draghi e di riavere Mario Draghi come Premier anche dopo il 25 settembre, facendo appello a quell’elettorato deluso e disilluso che, faticosamente, si definirebbe ancora elettore di centrodestra o piuttosto di centrosinistra. Da questa considerazione inizia l’intervista con Ciro Buonajuto,Sindaco di Ercolano eletto per la seconda volta nel 2020 conseguendo l’81% dei voti, vicepresidente nazionale di ANCI e colonna portante in Campania del capo politico di IV Matteo Renzi.
Sindaco, in questa campagna elettorale di fine estate parteciperà da candidato o semplicemente da dirigente di partito?
Le scelte sulle candidature sono valutazioni prese dal partito. Io non pongo il mio destino personale davanti alle ambizioni del terzo polo,ispirato all’agenda Draghi e rivolto a tutti coloro che ritengono Mario Draghi un Premier più autorevole e più affidabile di Giorgia Meloni.
Perché l’elettore dovrebbe lasciar perdere il centrodestra o d’altro lato il centrosinistra dando una possibilità a voi moderati ?
Perché appunto il terzo polo si rivolge a quell’elettorato moderato che si è indignato quando le destre insieme con il M5S, pensando soltanto ad un tornaconto elettorale, hanno fatto cadere un Governo che finalmente ci stava tirando fuori dalle sabbie mobili dovute al post pandemia e alla guerra.
Quali sono le parole d’ordine per il futuro dei Comuni del Sud,secondo un amministratore che è chiamato a gestire una realtà non facile?
Io sono Sindaco di una città di cinquancinque mila abitanti,dove prima della pandemia arrivava un milione e mezzo di turisti all’anno,però vi è anche il 60% di disoccupazione giovanile. Una città che viene da un passato di camorra e, quindi,le posso dire che dalle mie parti servono le politiche sul lavoro anziché le politiche assistenziali.Non serve la flat tax perché per creare lavoro bisogna investire in cultura,infrastrutture, impresa 4.0 e tutto questo richiama proprio l’agenda Draghi.
Ma Ercolano riesce ad essere esempio di buon governo ponendo la cultura al primo posto per contrastare il buio della criminalità e della dispersione scolastica e per risultare accogliente ai turisti?
Ad Ercolano siamo un esempio di come grazie alla cultura e alla legalità si possono creare posti di lavoro. Siamo passati,durante il mio mandato,da 200 a 2000 posti letto e quello che mi inorgoglisce è che non è arrivata una multinazionale a costruire un grande albergo ma sono tutti ben and breakfast.
Significa che in quel centro storico prima minato dalle sentinelle della camorra adesso ci sono i turisti che passeggiano. Questo dimostra che se riusciamo ad investire un po’ di più nel Mezzogiorno riqualificando i nostri macchinari,abbattendo il cuneo fiscale e rendendo accessibili le nostre terre con alta velocità, aeroporti e porti adeguati il Mezzogiorno potrà diventare il motore dell’economia nazionale.
In qualità di vicepresidente nazionale dell’ANCI ci spiega per quali proposte,ultimamente,si sta spendendo in difesa dei Sindaci, molto spesso lasciati soli dai più alti livelli istituzionali?
Assumo la delega alla sicurezza e alla legalità all’interno dell’ANCI e, ad esempio, stiamo lavorando sul fenomeno delle intimidazioni contro i Sindaci. Io ho subito tante di quelle minacce,infatti ormai non le conto più. La proposta a riguardo consiste nell’avere un’interlocuzione continua con il Prefetto e nel mettere a disposizione dei Sindaci un fondo da spendere in cultura della legalità.
In questo modo si giovani si spiegherebbe che il Sindaco non è una persona sulla quale sfogare la propria rabbia ma un riferimento istituzionale di prossimità.
Matteo Renzi ha anteposto un’idea ad un sentimento di protagonismo, cedendo a Calenda la leadership del terzo polo. È un gesto di generosità?
Matteo Renzi ha anteposto al suo destino personale il progetto riformista e per questo lo ringrazio.
Quando Renzi è stato capo del Governo ha dimostrato che i risultati non si annunciano,anzi possono essere raggiunti: penso agli 80 €, alle leggi sulle unioni civili, al bando sulle periferie e al completamento della Salerno-Reggio Calabria .
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