Internazionalizzazione delle università italiane: nuovo accordo siglato in Egitto grazie a Michele Giannone
Francesco Iervolino 9 Aprile 2025
È tempo di varcare nuove frontiere per Michele Giannone, project manager di origini palmesi, intento a farsi ambasciatore e portavoce della qualità delle università italiane in giro per il mondo.
Nell’ultimo periodo, Giannone ha fatto tappa in Egitto, presso la capitale Il Cairo. È lui stesso che ci illustra i passaggi fondamentali di questa nuova esperienza che lo vede protagonista in prima linea.
«Avendo creato ed eseguito vari progetti universitari di cooperazione internazionali, dove ho accompagnato, non più la singola università, ma il sistema Italia delle università all'estero, sono emerse varie esigenze. – ci dice – L'esigenza principale è stata quella di far nascere una nuova entità, voluta fortemente dal sistema universitario internazionale, il cui brand è in fase di registrazione (e di cui sono il fondatore). Il fine sarà linkare il sistema formativo delle università italiane all'estero e quelle straniere verso Italia».
Parliamo del progetto nei dettagli…
«Il progetto prevede, attraverso l’utilizzo dell'intelligenza artificiale, la realizzazione di programmi formativi in più lingue, arrivando persino a eseguirli nelle "declinazioni dialettali". In secondo luogo – aggiunge Giannone – c’è l’opportunità per le università italiane di aprire una loro filiale (branch) nella nazione estera, affiancate anche da università locali partner o da università straniere che mettono una propria sede in Europa, attraverso l'Italia».
Qual è lo stato dell’arte di questa importante iniziativa?
«Attualmente, sono in una fase di Road Maps in cui su richiesta degli atenei italiani incontro più università straniere. Da inizio 2025, sono stato in diversi Paesi avviando varie progettualità. Nella “Dubai dell'Europa”, ossia a Marbella, ho avviato un importante progetto per soddisfare il forte interesse da parte dei giovani più facoltosi nei confronti della magnifica cittadina spagnola. Poi, sono stato in Albania, poiché c'è una tra le più alte percentuali di studenti stranieri che vengono in Italia a frequentare l'università e, insieme al neo Presidente di Confindustria Albania, Davide Rogai, stiamo valutando un progetto comune tra aziende e università».
E, infine, c’è l’ultima frontiera dell’Egitto…
«Esatto. Nella capitale Il Cairo sono stato di recente per siglare accordi scientifici con importanti istituzioni universitarie. Poi, aggiungo che durante il periodo pasquale e dei vari ponti ne approfitterò per stringere ulteriori accordi nell'internazionale Dubai e in parte dei Paesi del Medio Oriente, dove mi viene richiesto di accelerare i processi accademici che l'Italia stenta a velocizzare».

