L'estate caldissima del Napoli di Spalletti: la parola ai tifosi
Simona Bosone 8 Agosto 2022È ormai terminato il ritiro azzurro in quel di Castel di Sangro: i tifosi presenti in terra abruzzese non sono, però, privi di malumori, dubbi e interrogativi.
Nonostante questo sia stato il primo anno di ritiro “ordinario”, con uno stadio al 100% della capienza, si è registrato un calo di seguito: problematica da attribuire, soprattutto, ai prezzi eccessivi delle amichevoli, rispetto alle quali molti tifosi hanno preferito non partecipare.
Nonostante ciò, l’entusiasmo di vivere la propria squadra del cuore con una parvenza di normalità non è mancato.
Antonio, tifoso di San Gennaro Vesuviano, ci parla proprio di questo: “Le regole decisamente più flessibili rispetto agli anni passati ci hanno permesso, prima di tutto, di vivere l’esperienza del ritiro con una maggiore serenità. In più, tutti noi tifosi ci siamo sentiti molto più vicini alla squadra. Abbiamo incoraggiato i ragazzi durante gli allenamenti e le amichevoli e i calciatori azzurri hanno mostrato la voglia di creare un legame con la propria platea: alla fine degli allenamenti a porte aperte, infatti, si avvicinavano agli spalti per firmare maglie e palloni”.
Lucia, tifosa palmese, esprime invece la propria impressione rispetto all’organizzazione interna alla cittadina: “È sempre bello essere qui in Abruzzo, tra distese verdi e aria pulita. L’ambiente è sempre piacevole, peccato, però, vedere la città di Castel di Sangro poco attiva rispetto agli anni passati. Le estati scorse, infatti, a farci compagnia, oltre alla nostra squadra del cuore, c’erano numerosi eventi e mercatini molto caratteristici locati lungo le strade della città”.
Per quanto riguarda le impressioni legate al campo, invece, qualche dubbio in più. È Giuseppe, tifoso della provincia di Napoli, a dirci la sua: “È un cantiere aperto, sicuramente i tifosi non sono tranquilli. Perdere in un colpo solo Insigne, Ospina, Koulibaly e Mertens è qualcosa che non ha precedenti, una rifondazione vera e propria che però può essere deleteria se non si è ben pianificato il mercato con le alternative già in mano. Alternative che sicuramente non saranno già all’altezza dei calciatori che dovranno sostituire, perché sicuramente giovani e di prospettiva e non giocatori già affermati, sapendo come lavora il Napoli ormai da anni. Gli acquisti di Olivera, Kvaratskhelia, Ostigard e Kim vanno in questo senso. Si parla di Raspadori e Simeone, vedremo. La delusione è tanta e penso non sia finita qui: qualcun altro andrà via, penso a Fabian su tutti”.
Sulla stessa linea di pensiero è Francesco, altro tifoso azzurro, che prosegue: “Passando alla parte tattica, è difficile parlarne: con gli addii già menzionati si è persa la spina dorsale azzurra, il vero faro e uomo d’ordine dell’undici di Spalletti è senza dubbio Lobotka, in grande spolvero a Castel di Sangro, poi le speranze azzurre sono affidate agli strappi di Osimhen, ma non basta. Le prime uscite e i risultati delle amichevoli hanno evidenziato difficoltà e l’esigenza di Spalletti di trovare una vera alternativa al 4-3-3, con la punta nigeriana sempre in balia dei due centrali e troppo lontano dalla porta. Con Raspadori a supporto della punta potrebbe essere 4-2-3-1, ma il mercato ci sta regalando più dolori che gioie. Vedremo".
Queste le impressioni dei tifosi azzurri in trasferta in terra abruzzese, in attesa di una stagione che possa convincere e soddisfare.