L'HAREM DI FLETCHER rilegge "Pasolini Corsaro"

Luigi De Luca 16 Ottobre 2022
L'HAREM DI FLETCHER rilegge "Pasolini Corsaro"
Una duplice «Incursione Teatrale» - così definita da Giuseppe Alfano, direttore della Compagnia Teatrale “L’HAREM DI FLETCHER” – che ha colto di sorpresa i numerosi appassionati di teatro portando in scena “Pasolini Corsaro” e proponendolo al pubblico, curioso ed eterogeneo, come un evento costruito a sé nel comune panorama cittadino.
 
 
La prima (di venerdì 14 ottobre delle ore 11.30) ha avuto come destinatario l’Istituto Comprensivo “A. De Curtis” di Palma Campania, accompagnato dal dirigente scolastico Domenico Balbi. «Un’intenzione didattico-esplicativa – come sottolinea lo stesso Giuseppe Alfano – capace di adattarsi perfettamente ad una mentalità giovanile».

La seconda (di sabato 15 ottobre delle ore 19.30) ha voluto, invece, «ricostruire lo “spirito del tempo”» raccontando di un ragazzo che ha saputo, nonostante le continue persecuzioni, ricostruire la coscienza critica di un paese.
 
 
È certamente chiaro – già anche nel titolo della performance – il riferimento agli Scritti Corsari, volume uscito postumo per l’Editore Garzanti nella primavera del 1975, raccogliendo gli articoli e le interviste scritte dal poeta-giornalista tra il 1973 e il 1975 presso vari giornali nazionali.
 
I principiali temi – rievocati dalla stessa Compagnia Teatrale – sono stati quelli riguardanti l’omologazione di massa, lo sfrenato consumismo, l’identità della borghesia italiana, la crisi della Chiesa come guida spirituale, il vuoto di potere politico, lo scontro attento e pungente nei confronti del partito di maggioranza relativa (qual era la DC).
 
E ancora: un’ideologia neo-fascista che non è solo di destra ma anche di centro e di sinistra, fino a chiedere alla stessa antropologia di aiutarci a capire quale debba essere – in effetti – il confine tra la natura dell’uomo e le sue molteplici e cangianti forme culturali.
 
 
«Negli scritti corsari (e nelle Lettere Luterane) – spiega Filippo La Porta in Pasolini “Giornalista” – ciò che sopravvive al tempo non sono le “profezie”, spesso smentite, […] quanto un “metodo”, per quanto involontario, che li sottende». Cioè: «non c’è parola, immagine, presa di posizione di Pasolini che non si possa ricollegare – in modo trasparente – alla base emotiva che l’ha prodotta».
 
Ebbene, a me sembra…
Che quello stesso “metodo” sia possibile individuarlo – seppur in maniera traslata – nella performance in questione. Cioè: ciò che resta e può restare nel tempo non sarà tanto la modalità espressiva e tecnicamente teatrale con la quale si è voluto mettere in scena Pasolini, bensì la densità di quel magma emotivo che ha accompagnato l’intera produzione fino alla sua pubblica esplicazione.
 
In fondo, ciò che il pubblico potrebbe portarsi a casa è una nuda domanda provocatoria resa possibile dalle diverse suggestioni sceniche messe in atto, che semplicemente alimentano un desiderio di approfondimento e di curiosità nei confronti di un uomo dalla parola anticonformista.



A dare, inoltre, forte tono alla suddetta "Incursione", ce n'è stata una terza dal carattere moderno presentata dal “Centro studi danza e fitness - Movin’up” di Palma Campania, diretto dalla maestra Michela Liguori, che conclude dicendo: «La nostra intenzione – al di là della richiesta – è stata quella di dare colore al tutto nonostante i tempi avessero una particolare cadenza ritmica. Creare il più possibile una intensità non troppo articolata ma che fosse anche capace di arrivare in maniera diretta ed incisiva al nostro pubblico»
 
La Compagnia Tetrale “L’HAREM DI FLETCHER” è Costantemente impegnata – dal novembre 2021 – in numerose performances di diverso genere, inserendosi – anche quest’anno – all’interno di una rassegna ricca di professionisti (come lo stesso Mario Autore) organizzata da Nicola Le Donne e dall’assessore alla Cultura e neo-vice sindaco Elvira Franzese

Basti infine ricordare l’ultima opera presentata il 29 agosto scorso, data in cui la Compagnia Teatrale fece ben risuonare “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello (1916) riscuotendo un caloroso e riconosciuto successo.

 
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