LA COMMEDIA IN LINGUA ROMENA DI GEO VASILE
P. Gerardo Santella 22 Marzo 2024Geo Vasile, nato a Bucarest nel 1942, poeta e critico letterario, ha pubblicato vari saggi su autori italiani: Pavese, Buzzati, Luzi, Primo Levi, Calvino, ecc. Di recente è uscita in edizione bilingue la sua traduzione della Commedia di Dante in tre volumi: Infernul, Purgatoriul, Paradisul, sulla quale abbiamo avuto una conversazione. Ne riporto una riduzione rispetto a quella completa pubblicata sulla rivista infinitimondi.
Quali le motivazioni di questa tua traduzione del poema e quali le sue caratteristiche?
Da italianista, era un dovere rileggere con gli occhi della maturità le terzine di Dante, dare una mia versione in lingua romena del poema dantesco. Credo di essere riuscito a offrire al pubblico romeno un Dante più intelligibile dal punto di vista dell’espressività.
Quanto tempo ci hai lavorato e quali difficoltà hai incontrato?
Tre anni, dal 2021al 2023. Ci sono state difficoltà di lingua nell’ approccio all’idioma dantesco, creativo, innovativo ma anche latineggiante, fatto di un italiano moderno ma anche antiquato, aulico ma anche “volgare”, fiorentino ma anche proveniente da tutte le parti d’Italia, dalla Sicilia alla Lombardia.
Nel tuo essenziale commento ci sembra che il fine principale non sia stato quello di soluzioni interpretative originali rispetto ai commentatori precedenti, quanto di offrire al pubblico dei lettori una sintesi esplicativa chiara e fruibile.
Io non sono un dantista, bensì semplicemente un italianista che si è avvalso dei commenti di famosi studiosi della Commedia, italiani: il mio tentativo è stato quello di offrire al pubblico romeno del mio paese e ai 4 milioni di romeni residenti in Italia un’edizione “critica” e accessibile del poema dantesco.
Ho letto che il pubblico romeno, a maggioranza ortodosso, guarda con riluttanza o indifferenza un autore cattolico come Dante, che dedica un terzo della sua opera ad un Purgatorio assente dal quadro dogmatico della sua religione. Cosa pensi di questo atteggiamento?
Si riferisce ad un pubblico romeno poco istruito, succube delle immagini televisive e di Internet, che non legge libri e guarda solo le trasmissioni televisive gradite, come avviene anche in Italia. Però, in materia religiosa, preciso che il culto cattolico gode in Romania di grande rispetto da parte delle autorità e dei fedeli.
La lingua romena facilita o rende più difficoltosa la traduzione del poema?
La lingua romena ha un suo specifico sistema fonetico che rende difficile la traduzione del poema dantesco, soprattutto delle rime e delle sfumature foniche volute da Dante.
A quale cantica vanno le tue preferenze di critico letterario e perché?
A differenza di Benedetto Croce, che apprezzava solo l’Inferno e il Purgatorio, considerando la terza cantica poco poetica a causa dell’ampio spazio dato da Alighieri alla dottrina religiosa e filosofica, io preferisco il Paradiso, soprattutto il canto XXX che riassume il fior fiore del cristianesimo, dell’amor che move il sol e l’altre stelle.