La meravigliosa favola di Bernardino Prevete: «Vittoria unica e indescrivibile, ho coronato il sogno che avevo fin da bambino»
Dino Parisi 11 Maggio 2022È un figlio di questa terra e, per lui, vincere un campionato con addosso la maglia rossonera ha un valore doppiamente speciale. Ma Bernardino Prevete ha esagerato, è andato oltre, non contentandosi di essere protagonista in campo nel ruolo di centrocampista guastatore delle manovre avversarie.
Ad Angri, in occasione della partita decisiva del Triangolare che valeva la serie D, ha dato il là alla giornata di gloria degli uomini di Pietropinto: ripartenza micidiale al tramonto del primo tempo e palla a destra per assecondare la sgroppata di capitan Cozzolino; a quel punto, il golden boy rossonero avrà pensato di aver fatto il massimo, ma la sua voglia di seguire ancora l’azione l’ha portato a immaginare ciò che sarebbe accaduto di lì a poco, una virtù questa che è innata e che solo i calciatori di talento e di puro istinto hanno; palla imbucata in area da Cozzolino, sfera che scivola tra una selva di gambe, Palumbo che non riesce a ribadirla in rete e palla che ritorna al centro dell’area di rigore grigiorossa; è qui che la Palmese s’è consacrata, dimostrando una voglia matta di vincere e di volare in serie D attraverso la corsa sfrenata del suo ragazzo d’oro, che con uno scatto fulmineo ha raggiunto il cuoio incustodito e l’ha scaraventato di potenza e di giustezza in fondo al sacco.
Fotogrammi che si susseguono nella mente e che rimangono scolpiti nella testa, come ricordi indelebili da conservare in eterno, come i più bei desideri realizzati dopo averli espressi in una notte di stelle cadenti...
Il resto è storia: uno-due Angri, replica di Palumbo e calci di rigore che sono stati coronati dalla stoccata finale e trionfante di Nino Guarro. Ed è lì che Prevete, insieme ai compagni, allo staff tecnico, alla società ed ai tifosi, ha realizzato che l'impresa straordinaria di vincere contro tutto e tutti era compiuta.
«Vincere a Palma ha un sapore unico ed indescrivibile – ci racconta Bernardino Prevete, a mente fredda, dopo aver smaltito la sbornia della magica domenica rossonera – Questo è stato il mio sogno fin da quando ho indossato per la prima volta la maglia rossonera. Sono cresciuto con la passione per questi colori ed ero consapevole della gioia che avremmo potuto regalare alla mia città con la nostra vittoria. L’ho sognato, l’ho desiderato fortemente, il pensiero non lo nascondo non mi faceva dormire la notte e quando ad Angri abbiamo conquistato la serie D ho provato una gioia immensa e non vedevo l’ora di tornare a Palma per condividere questa felicità con tutti i miei amici, con gli ultras e con tutte le persone che non erano lì allo stadio Novi».
E tutto questo nonostante la Palmese non fosse tra le favorite per la vittoria del Triangolare, additata da molti come la meno forte del terzetto composto con Angri e Puteolana…
«Abbiamo ribaltato i pronostici, è vero, molti non credevano in noi ma noi ci credevamo, il segreto è stato proprio questo! Partita dopo partita con la guida del mister e l’appoggio della società che ci ha sempre fatto “stare bene” abbiamo avuto la possibilità di fare sempre meglio ed arrivare passo dopo passo a vincere il triangolare».
Per concludere, una dedica…
«Sicuramente a tutti i tifosi che aspettavano questo momento da tanti anni, al mister che ha creduto in me ed a cui sarò sempre grato, al presidente Rega con tutta la società ed ai miei compagni di squadra».