"La notte più lunga" di Francesco Stampati e Letizia Giorgio
Luigi De Luca 5 Maggio 2023Dopo una laurea triennale in Scienze della comunicazione presso l’Università degli Studi Di Salerno, nel 2018 Francesco Stampati si trasferisce a Bologna per specializzarsi in Cinema, Televisione e Produzione Multimediale. Nel frattempo inizia a creare i suoi primi lavori e nel 2019 scrive e co-dirige il corto Lasciami Libera per Marie Claire Italia (rivista femminile di moda e attualità), per poi partecipare al “Ce l’ho Corto Film Festival” con il suo secondo lavoro, Soothe Da Orange.
Nel 2020 è fondatore di un collettivo di produzione cinematografica indipendente, Pradel Film, con cui produce, scrive e dirige i suoi lavori più importanti: Le Mie Parole, videoclip musicale realizzato per il cantautore siciliano Babele con cui vince il Premio del pubblico al “Ce l’ho Corto Film Festival” e La notte più lunga (diretto con Letizia Giorgio), attualmente candidando a ben tre premi nazionali.
Nel 2020 è fondatore di un collettivo di produzione cinematografica indipendente, Pradel Film, con cui produce, scrive e dirige i suoi lavori più importanti: Le Mie Parole, videoclip musicale realizzato per il cantautore siciliano Babele con cui vince il Premio del pubblico al “Ce l’ho Corto Film Festival” e La notte più lunga (diretto con Letizia Giorgio), attualmente candidando a ben tre premi nazionali.
Francesco, parlaci subito di queste tre candidature.
La distribuzione del cortometraggio è iniziata nel 2023 e distribuito da Tersite Film, giovane casa di produzione di cortometraggi e documentari d’autore, che ha pensato bene di presentare questo nostro progetto in diversi Festival, sia nazionale che internazionali. Attualmente, abbiamo ricevuto la candidatura – come miglior cortometraggio –al Festival della Cinematografia Sociale “Tulipani di Seta Nera” che vanta un’importante partnership con Rai Cinema Channel, e selezionati – come corto di genere Thriller/horror - al Vespertilio Award Festival. Entrambe le premiazioni si terranno a Roma. In più, siamo stati selezionati anche al Festival del Cinema di Cefalù,
Il corto è ospite anche di un’altra competizione, che avrà luogo sul web. Quale?
Quella promossa sempre da Rai Cinema Channel e che vedrà protagonisti gli utenti del web, le cui visualizzazioni dei vari lavori aiuteranno a decretare il vincitore del “Premio Sorriso”.
La notte più lunga: com’è nata l’idea?
Il nucleo narrativo del cortometraggio prende liberamente ispirazione dai fatti accaduti in Valle Camonica, nelle Alpi lombarde, tra il XV e XVI secolo, dove un gruppo di donne fu accusato di stregoneria e di conseguenza trucidate. Attraverso un’operazione di immaginazione e ambientando il corto nel Nord Italia, abbiamo preferito sottolinearne il carattere tematico piuttosto che storico.
Anche la scelta fotografica tende ad esaltarne i toni drammatici tramite la scelta di colori freddi e poco contrastati, con delle scene cupe, dove la natura appare nella sua duplice identità: madre maestosa, vitale, generatrice di vita, o dimensione isolata e matrigna, quasi ad inghiottire l’essere umano.
Anche la scelta fotografica tende ad esaltarne i toni drammatici tramite la scelta di colori freddi e poco contrastati, con delle scene cupe, dove la natura appare nella sua duplice identità: madre maestosa, vitale, generatrice di vita, o dimensione isolata e matrigna, quasi ad inghiottire l’essere umano.
C’è una forte presenza femminile…
Tanto ferita quanto potente. Questo film vuole dare voce ad un’energia capace di esprimere un’intensa solidarietà femminile contro qualsiasi forma di sopruso e violenza.
… Scandita da un crescente tensione…
Che trova la sua triangolare struttura nel tragico destino intrecciato tra Agata, giovane donna, Eloisa l’anziana saggia e Delia la moglie del taglialegna, quest’ultimo, unica figura maschile del cortometraggio, fa da antagonista.
… e che trova suo compimento nella notte più lunga dell’anno.
Qui si esaurisce il volere della Natura – riportare l’umanità alla luce – nonché l’intenzione del cortometraggio: rinvigorire una perduta attualità e fare dell’urlo soffocato dell’ingiustizia un grido di libertà e alleanza creaturale, prima ancora che diventi sociale.
Francesco, com’è nata la collaborazione con Letizia Giorgio, co-regista del film?
Nel novembre 2021, dopo un incontro dal quale decidemmo di collaborare a questo progetto. Cinque giorni di riprese e altri cinque mesi di post-produzione. Letizia ha una seria formazione attoriale, affinata poi a Londra sperimentandosi in regia e scrittura cinematografica. È stata davvero decisiva.
Intesa frutto di una sincera amicizia. Cos’altro avete in cantiere dopo questa lunga notte?
Un podcast pronto per la sua prima stagione, in cinque puntate, prodotto da Zero51 Bonlieu.
Titolo e contenuto?
Fuori uso, in cui ogni puntata sarà associata ad uno dei cinque sensi. Insieme a Letizia e ad un altro ragazzo saremo noi autori, produttori e conduttori. Non vediamo l’ora di sintonizzarci.
E noi non vediamo l’ora di vedere il tuo primo grande corto di esordio. Perché ne hai uno, vero?
Proprio così. Ho un progetto individuale a cui sto lavorando da circa tre anni e vorrei fosse il mio primo lavoro da solo regista. Ho anche già il titolo: Andremo anche su Marte. Spero di farcela.
Anche noi. Il viaggio è lungo. Intanto aspettiamo la notte di Roma, il prossimo maggio.
IL SALOTTO DI CAMOMILLA A COLAZIONE TRA TEATRO, LETTERATURA E MUSICA: IL 5 DICEMBRE UN INCONTRO SULLA LETTURA ESPRESSIVA
Valentina Soviero
28 Novembre 2024
Redazione
18 Novembre 2024
ULTIMI ARTICOLI
Carnevale di Palma Campania: Francesco Cicchella scelto come direttore artistico
Redazione
2 Dicembre 2024