LA PITTURA DI ANNA MARIA VALLARIO: TRA PAESAGGI E STORIE DA RACCONTARE

Valentina Soviero 4 Maggio 2023
LA PITTURA DI ANNA MARIA VALLARIO: TRA PAESAGGI E STORIE DA RACCONTARE

L’arte non è soltanto un diversivo alla nostra quotidianità. È anche un efficace strumento di miglioramento e sensibilizzazione alla portata di ognuno di noi, a patto che ci si avvicini con la dovuta sensibilità e disponibilità a mettere in discussione qualcuna delle nostre certezze.

Attraverso la pittura, Anna Maria Vallario ci racconta sé stessa ed il mondo: giornalista, scrittrice, pittrice, un'amante dell’arte in ogni sua forma che da anni partecipa e si dedica anche a diversi eventi culturali ed artistici - “Ho sempre amato l’arte, anche se l’ho ritrovata dopo anni. Ho sempre realizzato tante piccole opere artistiche e pittoriche, solo nel periodo dell’emergenza sanitaria però è esplosa in me una straordinaria voglia di fare, questa passione per l’arte che sta trovando la sua strada finalmente e che mi sta aprendo tante nuove possibilità. Ho iniziato a fare tante mostre – ci ha confessato la Vallario - Prossimamente ci sarà anche Carbonara Dipinta, faremo il murales in villa. Sarà un momento bellissimo”.

 

Diversi sono gli eventi in programma che attendono di poter godere del meraviglioso talento creativo della pittrice, anche all’estero parteciperà ad alcune mostre con le sue piccole ma già molto conosciute opere - “Vengo da un’esperienza molto coinvolgente, una collettiva d’arte che si è tenuta a Roccarainola pochi giorni fa. Parteciperò anche ad una mostra a Lauro, prossimamente ci sarà anche un allestimento ad Avellino per una mostra su Picasso. Tanti i progetti nel cassetto che non vedo l’ora di realizzare. Incontri, concorsi, mostre che mi daranno la possibilità di crescere ed arricchirmi”.

Perdersi per ritrovarsi, ignorare per conoscere, passare da uno stato all’altro. Questa è la funzione dell’arte, sollecitare il passaggio, per immergersi nella vita in maniera sempre più presente ed intensa ed apprezzarne ogni aspetto. Divenire consapevoli che vivere è cambiare, ritracciare quello sguardo sempre nuovo e attento verso le cose per accedere al mondo della gratitudine e della responsabilità.

 



Per questo l’arte non si ferma mai, procede spedita anche quando tutto sembra fermo, scava dentro di noi e crea infiniti mondi. Sono le immagini ad ispirare la pittrice campana e regalare ai suoi quadri la nostra storia, consegnandoci l’affresco della nostra interiorità fatta di luce ma anche di oscurità. Quello che ispira la Vallario sono soprattutto le vedute e la natura paesaggistica, con cui entra in contatto per raccontarla attraverso i suoi occhi – “La mia ispirazione proviene più che altro dall’impressionismo, soprattutto da Klimt e Kandinsky e da tutto ciò che è colore. La mia opera artistica è il risultato di un mix di ricordi che mi hanno affascinato, seminando in me la voglia di raccontare una storia attraverso i colori e le forme, la luce e le ombre. Mi piace ad esempio raccontare le sfumature del sole grazie all’uso dell’oro, che prediligo. Alcuni miei quadri si ispirano anche a Michelangelo ma in generale amo dipingere i paesaggi. Ultimamente sto focalizzando la mia attenzione sui panorami campani, le perle della nostra terra, la costiera in particolar modo”.

 

La passione per la manualità e i dipinti, l’amore per la storia artistica dei nostri paesi torna nelle opere di Anna Maria – “In un’epoca in cui governa la fotografia, dobbiamo ricordarci che, per quanto possa essere fatta bene, la foto non riuscirà mai a cogliere l’emozione del movimento. Il cielo ad esempio ha delle sfumature che cambiano in un millesimo di secondo e la macchina fotografica non riesce a cogliere tutto questo, nei dipinti si possono mettere tutti insieme, quegli attimi si susseguono, grazie alle sfumature che riusciamo a creare. C’è bisogno di passione e cuore però per vedere certe cose, non basta solo la vista. Certo, anche la fotografia è un’arte, anche i fotografi sono degli artisti, ma dipingere ti fa vedere cose che l’obiettivo secondo me non riesce a cogliere e catturare”.

 

Un modo per raccontarsi ma anche per dire ciò che normalmente non riusciremmo a dire. L’arte ha aiutato l’uomo sin dai tempi antichi a raccontare la vita, i momenti della quotidianità ma anche la straordinarietà di istanti indimenticabili – “Io sto bene. Per me dipingere è una necessità perché sento la voglia di mostrare ciò che ho dentro. Dipingo per mettere su tela la mia emozione. Ho avuto il piacere di constatare che anche negli occhi di chi guarda c’è la stessa emozione, la ritrovo negli altri e ritrovo me negli altri. Questo rende l’arte universale, ci rende uguali, empatici, vicini. Quindi non si tratta solo del piacere che provo io dipingendo ma anche del piacere di chi guarda le mie opere”. L'arte, oltre ad aumentare la connettività cerebrale (in un processo noto come neuroplasticità, attività complesse che creano nuove connessioni tra le cellule cerebrali) facilita anche la comunicazione tra i popoli e le culture diverse, l’unione con la natura e la comprensione di noi stessi.

“L’arte ci dà la possibilità di liberare noi stessi ed i nostri pensieri – ha continuato Anna Maria – purtroppo oggi non tutti riescono a farne un lavoro, non tutti riescono a vivere di arte. È diventato difficile ma non bisogna mai abbattersi, cercare di migliorarsi di continuo e cercare nuovi stimoli, non basarsi solo sull’arte classica di una volta ma ricercare, sperimentare, rinnovarsi sempre. Questo è il segreto degli artisti. Sono capaci di mettersi sempre in gioco. Stando a contatto con molti di loro, ho notato che oggi sta avendo nuovo impulso l’arte napoletana e la street art. Molti giovani stanno crescendo, si fanno strada in questo settore e sono bravissimi. Per questo non devono arrendersi, l’arte è qualcosa di bellissimo, ci rende migliori e adesso, più che mai, ce n’è bisogno. Gli artisti moderni hanno modo di farsi conoscere anche attraverso i social che sono fondamentali oggi. Abbiamo l’esempio di Jorit e Jago, due dei più influenti e bravi artisti degli ultimi tempi”.

Portare fuori l’arte tra la gente e soprattutto preservarla, proteggerla, curare il nostro patrimonio. Un argomento di forte attualità quello che coinvolge le proteste da parte degli eco attivisti di Ultima Generazione. Gli attacchi alle opere artistiche sono tra gli episodi più frequenti che si stanno verificando negli ultimi anni – “Non è il modo giusto, secondo me, di agire. Oltre ad essere un dispendio economico, queste azioni provocano molti altri danni. In questo modo si peggiora solo la situazione e, tra l’altro, non si fa che parlare del loro modo di agire e non dello scopo delle loro battaglie che resta importantissimo ma richiede un approccio diverso”.

L’arte resta il mezzo più significativo che abbiamo per crescere e migliorare come esseri umani e professionisti. Ora non ci resta che, come scriveva Bernardo di Chartres, salire sulle spalle dei giganti: “Noi siamo come nani assisi sulle spalle dei giganti, cosicché possiamo vedere più cose e più lontano di loro, non perché abbiamo una vista più acuta o altra particolarità fisiologica, ma poiché siamo sollevati più in alto dalla loro mole gigantesca”.

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