LE PREPOSIZIONI: di, a, da, in, con, su, per, tra, fra

P. Gerardo Santella 29 Marzo 2023
LE PREPOSIZIONI: di, a, da, in, con, su, per, tra, fra

Le preposizioni sono le parti della lingua che sia nello scrivere che nel parlare maggiormente ricevono maltrattamenti da chi le usa. Ne vediamo in particolare alcune, facendo riferimento anche alle altre negli esempi che riportiamo.

DI

Le piacerebbe essere messa nelle date davanti al nome del mese e dell’ano: il 17 aprile del 1948, ma ormai non lo fa nessuno più. Ma c’è anche chi l’ha in odio e che, pur di non usarla, ricorre a forme aggettivali non sempre adeguate: le ossa craniche per  del cranio; la febbre tifoidea per del tifo: la società medievale per del Medioevo.

A

Più di tutte subisce prepotenze la prep. A. A cominciare dal ristorante in cui i clienti a tavola ordinano spaghetti alle vongole (invece che con le) o uova al burro (invece che con il) o bistecca ai ferri (invece che sui), gelato al pistacchio (invece di). E ancora in tante espressioni in cui è adoperata: insieme a, in cui è preferibile con; uno alla volta invece che per; al mattino, alla sera, invece che il e la.

DA

Non se la passa bene nemmeno DA, usata in festa da ballo, al poso di di, macchina da scrivere al posto di per, la ragazza dai capelli biondi al posto di con i.

E proseguiamo con esempi in cui le altre preposizioni sono usate in modo sbagliato: IN

Viene spesso usata al posto di di: statua in bronzo, muro in mattoni, libro segnato in rosso, vestita in bianco.

TRA e FRA

Sono intercambiabili? Possiamo usare indifferentemente l’una o l’altra? Pestelli porta l’esempio di fra due minuti e tra due anni e commenta: “fra ci dà un po’ meno respiro di tra, ci è più addosso”. E moralmente il Tommaseo: “Vivere tra i piaceri, se questi ci circondino ma non opprimano. Vivere fra, se ci mettono proprio sotto”. Fra ha valore temporale: verrò fra un’ora; tra ha valore disgiuntivo: bisogna scegliere tra l’uno e l’altro. Da qui anche il noto proverbio Tra (non fra) moglie e marito, non mettere il dito.

Naturalmente un poeta può trasgredire questi suggerimenti. La poesia è musica ed egli quindi sceglierà il suono più adatto al ritmo del verso. Non dirà: soffia il vento tra le fronde, ma fra le fronde, in modo da formare una allitterazione tra fra e fronde e dare al lettore la percezione uditiva del fruscio delle foglie attraverso la ripetizione del suono fr.
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