Lettera al Direttore: la burocrazia sanitaria è diventata la vera epidemia da sconfiggere
Aniello Lauri 12 Marzo 2022Gentilissimo Direttore, lei che sempre ha prestato particolare attenzione alle problematiche sociali, mi permetta queste mie considerazioni che vengono da un cittadino che vive, da medico professionista, le sofferenze ed i disagi che affliggono le persone abbisognevoli di cure, di assistenza, di conforto e soprattutto di prevenzione.
Da oltre due anni viviamo con l’incubo del Coronavirus, con i contagi, con le preoccupanti e terribili conseguenze economiche e di lavoro, con la costante ricerca alla massima attenzione e purtroppo con i ricordi drammatici per la perdita di tanti nostri cari, da oltre due anni se ne sono dette tante, la scienza e gli operatori sanitari hanno mostrato debolezze ma anche per fortuna vittorie e certezze, una fra tutte: il vaccino!
Oggi abbiamo un problema nella vita quotidiana dei nostri concittadini e mi riferisco alla scarsa attenzione che viene data dello stato di salute del paziente da troppo tempo a questa parte. Per non dilungarmi cerco di fare un elenco: crisi psico-emotive con risvolti anche pericolosi; riaccensione di sintomi e malattia in trattamento e sotto controllo; disturbi non ben classificati in ambito respiratorio, cardiovascolare, immunologico, gastroenterologico, neurologico e via discorrendo; prevenzione non adeguata in questi due anni; burocrazia degli atti medici e/o in generale.
Gli ultimi due punti, gentile direttore, sono fondamentali per il dramma sanitario che investe il cittadino ma se ne parla poco o si entra in argomento con superficialità pur essendo da tutti riconosciuta una certa ed importante condizione. Mi permetta di dire che una proposta più concreta possa essere considerata con conseguenti soluzioni. Un paese come il nostro, ricco di storia e di cultura ma soprattutto patria di illustri concittadini medici, non può rimanere insensibile a questo argomento per cui chiedo che si faccia promotore di un incontro preliminare con gli operatori sanitari e distretti del territorio con a capo il sindaco Nello Donnarumma, valido, sensibile e propositivo oltre ad essere responsabile per primo della salute dei propri concittadini.
Penso che abbiamo da dire e soprattutto da fare, investendo i sindacati, gli organi politici e competenti del settore, preposti alla salvaguardia della salute pubblica.
Con estremo affetto,
Aniello Lauri