Loredana Casoria parla di KilometroVerdaParma: piantati 70mila alberi attraverso la creazione di spazi verdi per una nuova sensibilità ambientale

Valentina Soviero 22 Marzo 2024
Loredana Casoria parla di KilometroVerdaParma: piantati 70mila alberi attraverso la creazione di spazi verdi per una nuova sensibilità ambientale

Loredana Casoria, originaria di San Gennaro Vesuviano, cresce a contatto con la natura diventando un’attivista ambientale attenta e interessata e un’amante della semplicità, dei paesaggi verdi e le strade di campagna che le ricordano la sua infanzia.

Si interessa al tema della transizione ecologica, entrando nella squadra di KilometroVerdeParma. «Lavorare per il Consorzio è stata l’occasione più bella della mia vita per conoscere gli alberi da vicino, capire quanto siano importanti per la nostra stessa sopravvivenza, ci nutrono, ci fanno respirare e sono alla base del nostro benessere psicofisico – ha sottolineato Casoria, segretaria generale del Consorzio forestale – io mi occupo della gestione delle relazioni con gli stakeholder e con i soci, coordinando la comunicazione e gli eventi. Inoltre dal 2021 sono curatrice di “WeTree”, un progetto educativo pensato per la Scuola, che intende contribuire allo sviluppo nelle giovani generazioni di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza della sostenibilità ambientale, al rispetto dell’ambiente e a una corretta gestione delle risorse per rendere più salubri e inclusive le nostre città».

KilometroVerdeParma è diventato un caso virtuoso e di studio, anche a livello europeo.

«La Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea ha voluto anche coinvolgerci nel progetto MapMyTree. Abbiamo ottenuto riconoscimenti importanti, tra cui la menzione speciale nella categoria ‘Capitale Naturale’ del Premio Sviluppo Sostenibile e il premio ‘Donne & Sostenibilità’ promosso dal Corriere della Sera. Siamo pertanto più che motivati a continuare nel nostro territorio l’opera di sensibilizzazione verso le tematiche ambientali».

In meno di quattro anni sono stati piantati, nella zona di Parma e provincia, già 70mila alberi e arbusti. Quali sono gli obiettivi che intendete raggiungere?

«Verranno messi a dimora ulteriori 16.000 entro fine anno. Gli obiettivi che il Consorzio si era dato non solo sono stati raggiunti, ma ampiamente superati. Tra ordinari e sostenitori contiamo 106 soci, a testimonianza di una grande risposta da parte soprattutto del mondo delle aziende. Per i prossimi anni intendiamo proseguire mettendo a dimora almeno 100mila piante entro il 2025, la sfida è il reperimento di ulteriori terreni per andare avanti in un percorso funzionale al tessuto sociale ed economico condividendo i principi del Green Deal Europeo».

Quali piante sono state piantate e perché?

«In generale, privilegiamo specie autoctone, perché meglio capaci di adattarsi al clima e alle condizioni del territorio parmense, piante sempreverdi, piante da frutto e piante ornamentali, tutte selezionate con l’obiettivo di favorire la biodiversità vegetale e animale e di rendere i nostri boschi misti perché più resilienti e più naturali possibile. Il sesto d’impianto che utilizziamo è il 4x4 che prevede una distanza tra le piante di 4 metri e un’area intorno a ogni pianta di 16 m² con una densità per ettaro quindi di 625 piante. Tutti i nostri boschi sono anche dotati di sistema di irrigazione con ala gocciolante per un’ottimale idratazione delle piante. Inoltre ci prendiamo cura del bosco con le dovute manutenzioni, sfalci e potature».

Il Consorzio punta soprattutto a sensibilizzare i cittadini sull'importanza del verde, anche a livello sociale.

«In questi tre anni e mezzo abbiamo compreso che la nostra era una missione che andava ben oltre la mera azione di piantare alberi. KilometroVerdeParma si è rivelato un progetto trasversale, aperto alle idee e alle contaminazioni, che si nutre della centralità di diversi temi, tra cui quello educativo, quello degli studi e della ricerca scientifica sui benefici dei servizi ecosistemici generati dal verde, e poi formazione e comunicazione. Dietro agli obiettivi di interesse generale finalizzati al miglioramento delle condizioni dell’ambiente, del paesaggio e all’utilizzo razionale delle risorse naturali, c’è molto di più: responsabilità collettiva, sensibilizzazione, condivisione del problema e delle sue soluzioni».

A che punto siamo a livello legislativo riguardo la protezione ambientale?

«Nel 2022 è avvenuta la modifica di due articoli della costituzione. L’art. 9 si è allargato alla tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali, e l’articolo 41, invece, sancisce che la salute e l’ambiente sono paradigmi da tutelare da parte dell’economia, al pari della sicurezza, della libertà e della dignità umana. A febbraio scorso inoltre il Parlamento Europeo ha creato un nuovo reato: l’ecocidio. Gli Stati membri avranno 24 mesi per riconoscere il reato di ecocidio nel diritto nazionale, un passo significativo verso una giustizia ambientale più efficace».

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