Lotta all’evasione: è record di incassi

Giuseppe Montuori * 28 Febbraio 2024
Lotta all’evasione: è record di incassi

L’anno da poco trascorso è passato alla storia per essere stato quello in cui si è registrato un primato di incassi provenienti dalla lotta all’evasione fiscale. Quello recuperato, è l’ammontare più alto di tutti i tempi, l’importo, infatti, ha raggiunto quasi i 25 mld. di euro e, rispetto all’anno 2022, il maggior introito per le casse dello Stato, supera il 22%.

Naturalmente, tutto ciò non è arrivato così per caso ma, è stato il frutto di sempre maggiori e mirati controlli eseguiti dal fisco, Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza in primis, a questo va aggiunto anche la parte delle somme incamerate pure dalla rottamazione delle cartelle esattoriali, piuttosto che dalle chiusure delle liti pendenti e pace fiscale.

Vanno presi in considerazione, inoltre, anche gli importi versati “motu proprio” dai contribuenti. Tutto quanto precede, è stato (orgogliosamente) enunciato dal Direttore dell’Agenzia delle Entrate e Agenzia Entrate e Riscossione (dr. Ernesto Maria Ruffini), nel corso di una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato altresì sia il Ministro delle Finanze (on. Giancarlo Giorgetti), che il Vice-Ministro delle Finanze (on. Maurizio Leo).

Non va tralasciato un altro importante filone d’indagine che il fisco già dallo scorso anno ha intrapreso, vale a dire il contrasto alle partite IVA “apri e chiudi”, per intenderci quelle utilizzate per il compimento di disegni criminosi prodromici alla effettuazione di frodi fiscali.

Quest’ultima attività, ha consentito di diminuire le uscite a carico del bilancio dello Stato e, contestualmente, ha diminuito inoltre sia i rimborsi IVA non spettanti e/o fittizi che i rimborsi fiscali in generale.

Sono aumentate anche le lettere di “compliance”, altro strumento col quale il fisco porta a conoscenza dei soggetti interessati  che, sulla base dati/notizie a disposizione dell’Agenzia Entrate, il contribuente non avrebbe compilato correttamente la rispettiva dichiarazione e, contestualmente, versato l’esatto ammontare delle tasse a lui imputate ma, tuttavia, può rimediare a tale anomalia, attraverso l’istituto del “ravvedimento operoso”, versando all’Erario la parte mancante di imposte non pagate.

Non va dimenticato infine che, quest’anno, così come già da anni avviene per la precompilata ai fini delle imposte dirette (mod.730 utilizzabile da ogni contribuente), sarà sperimentato analogo strumento, anche ai fini delle imposte indirette, vale a dire la dichiarazione precompilata ai fini IVA. Quest’ultima riguarderà circa 2,5 milioni di soggetti all’uopo interessati, tra contribuenti, imprese, professionisti, ecc., con esclusione di alcune categorie, come le agenzie di viaggio e i soggetti che operano nel settore dell’editoria.

Inoltre, a far data dall’inizio del corrente anno, i destinatari dei documenti IVA già precompilati, in aggiunta alla dichiarazione, potranno scaricare altresì le bozze dei rispettivi registri tenuti ai fini delle imposte indirette (trimestrali e mensili), nonché quelle delle relative liquidazioni periodiche.


* (Dottore in Scienze della Pubblica Amministrazione) 

ULTIMI ARTICOLI