Medici responsabili nel rapporto Salute & Ambiente: Conoscenze di Patologia Ambientale
Valentina Soviero 21 Ottobre 2022Presso l’Ordine dei Medici di Napoli il, 1ˆ Ottobre scorso, si è svolto un interessantissimo convegno scientifico sulla “Responsabilità e la Formazione professionale dei Medici della Campania” organizzato dalla Federazione OM di Napoli e in collaborazione con la Sezione Regionale della Società scientifica ISDE.
Il Presidente Nazionale di ISDE Italia, Dr. Roberto Romizi, ha aperto il convegno con una lettura magistrale sul ruolo del medico nel rapporto Salute & Ambiente puntando l’attenzione sulla responsabilità del mondo sanitario rispetto all’ambiente, evidenziata dal motto tratto proprio dall’Articolo 5 del Codice deontologico medico: “Se tutti gli uomini sono responsabili per l’ambiente, i medici lo sono due volte”. La salute quindi deve essere una priorità nell’ambito delle scelte politiche e rispetto all’interesse economico, e la prevenzione è importante in quanto vuol dire volgere l’attenzione alle problematiche ambientali, poiché molte patologie di tipo degenerativo-neoplastico dipendono in larga parte dai fattori ambientali e dagli stili di vita scorretti sia collettivi che individuali.
I Medici per l’Ambiente operano da 30 anni come associazione e società scientifica leader nello studio della correlazione tra inquinamento ambientale e tutela della Salute. Collaborano con le principali istituzioni sanitarie politiche, amministrative e di ricerca scientifica favorendo nella loro mission una costante Advocacy Territoriale per affrontare al meglio le purtroppo numerose criticità ambientali. La loro attività si indirizza anche al mondo della scuola e università, ad altre figure interdisciplinari, ai gruppi ecologisti ed ancora è fortemente vicina alla tematica della Salvaguardia del Creato fondata sulla Laudato sì di Papa Francesco.
A tal proposito è stata molto gradita la presenza e l’intervento di Padre Maurizio Patriciello, alfiere della difesa dei cittadini che vivono nella cosiddetta Terra dei Fuochi, che ha ribadito la necessità di intervento e senso di responsabilità della Sanità Pubblica, delle amministrazioni regionali e nazionali e della politica in generale.
I rappresentanti degli Ordini Professionali delle 5 province della Campania hanno illustrato, tramite il Dr. Giovanni Ianniello, il sempre più crescente impegno indirizzato prevalentemente alle attività formative e alle attivazioni delle specifiche “Commissioni Ambiente” presenti in quasi tutti i consigli Ordistici. All’interno delle Commissioni, il medico collabora all’attuazione di idonee politiche educative, di prevenzione e di contrasto alle disuguaglianze alla salute e promuove l'adozione di stili di vita salubri, informando sui principali fattori di rischio e si adopera per una pertinente comunicazione sull’esposizione e sulla vulnerabilità a fattori di rischio ambientale, favorendo un utilizzo appropriato delle risorse naturali, per un ecosistema equilibrato e vivibile anche dalle future generazioni.
Anche Dr. Gaetano Rivezzi è intervenuto, proponendo una ancor più stretta collaborazione delle 6 sezioni dell’associazione dei Medici per l’Ambiente, presenti attualmente in Campania con i singoli Ordini provinciali, partendo dalle attività di Formazione professionale sui temi di Salute & Ambiente, passando poi alla conoscenza delle criticità ambientali dei singoli territori di competenza e attivando infine azioni concrete di Prevenzione Primaria di tutela della Salute, valorizzando così un ruolo prioritario della classe medica, soprattutto dove esiste un maggiore Impatto Ambientale.
A tal proposito bisognerà implementare non solo la conoscenza scientifica delle Patologie strettamente collegate con l’ambiente ma anche la promozione degli screening oncologici, una “documentazione tecnica” di analisi del Rischio Sanitario, indirizzata ad intervenire preventivamente, e un’azione di Prevenzione che porterà a nuovi distretti sanitari, con la speranza che le tematiche di Salute e Ambiente possano essere sviluppate adeguatamente.
Infine si è discusso su alcune relazioni e ricerche scientifiche in atto che coinvolgono la salute, evidenziando che esiste un danno di Salute certo tra inquinamento e malattie cardiovascolari, che i contaminanti sono tantissimi, con caratteristiche specifiche e meccanismi d’azione ben conosciuti, e ancora che i limiti di sicurezza per un basso rischio di danno di Salute, tarati per uomini adulti e non bambini, sono arbitrari e non considerano l’accumulo, l’effetto sinergico e l’effetto cocktail dell’insieme di prodotti ed infine che tutti i prodotti derivanti dalla combustione producono emissioni e residui altamente tossici, soprattutto Diossine e PCB.
La sessione successiva ha riguardato l’informazione e disinformazione sull’Inquinamento Ambientale. Il giornalista Leandro Del Gaudio ha parlato dei mass media e di come questi ultimi trattano superficialmente il tema inquinamento. Essendo in Campania, la discussione è stata indirizzata sulla cosiddetta Terra dei Fuochi ed il Dr. Antonio Marfella, tossicologo e Presidente della sezione Isde di Napoli, ha ripercorso questa tremenda tematica dello smaltimento di rifiuti che appartiene purtroppo anche ad altre regioni italiane. La mancata tracciabilità dei rifiuti, soprattutto industriali e pericolosi ha creato una sottostima istituzionale e con essa un “negazionismo” soprattutto epidemiologico e sanitario.
L’ultima sessione, dedicata alle “conoscenze delle Patologie Ambientali e danno alla Salute Umana”, è stata una vera e propria sessione formativa ricca di esempi concreti legati ai nostri territori. La relazione del Dr. Gennaro Esposito sulle polveri sottili ha analizzato la grave criticità del Nolano e area Marigliano-Pomigliano. Il Dr. Pasquale Ruffolo si è soffermato invece sulla cancerogenicità degli inquinanti, facendo riferimento alla elevata mortalità per cancro soprattutto per le province di Napoli e Caserta. Il Dr. Luigi Montano ha illustrato la grave problematica della Sterilità e mancata riproduzione umana, legata alla riduzione del numero e capacità degli spermatozoi nei territori con alto impatto ambientale.
Queste tematiche hanno generato una ampia e appassionata discussione tra i numerosi presenti che si sono ritrovati ad essere tutti Medici per l’Ambiente e Prevenzione sanitaria a tutela della Salute dei cittadini, in primis Donne in età fertile e bambini.