Mercato delle nocciole in picchiata: il settore piomba in una crisi nera

Redazione 20 Settembre 2023
Mercato delle nocciole in picchiata: il settore piomba in una crisi nera

È sempre più in picchiata il mercato delle nocciole sul nostro territorio. L’area vesuviana, che si estende dal nolano all’agro nocerino-sarnese, confinando con i primi centri dell’Irpinia, è stato storicamente una “roccaforte” per la coltivazione di noccioleti di qualità. Ma il trend, ormai già da qualche anno a questa parte, sta procedendo in netta controtendenza.

«La produzione è purtroppo scarsissima – ci spiega l’imprenditore palmese Biagio Santella, esperto del settore – tanto che, quest’estate, alcuni contadini hanno addirittura rinunciato a raccogliere. Si è avuto un calo vistoso, soprattutto s’è riscontrato che sta diventando determinante in negativo il fattore climatico, con l’effetto serra ed il riscaldamento globale che cominciano a toccare pesantemente l’agricoltura».

I numeri, nella nostra area, sono impietosi: «Fino a pochi anni fa, si riuscivano a raccogliere circa 8 quintali per moggio (quattromila metri quadrati di terreno); oggi, il raccolto oscilla intorno ai 100 chili, se non di meno, per cui il produttore economicamente non riesce a pagare i costi per la raccolta e la cura dei campi».

Sul mercato del nocciolo, oggi ogni quintale vale intorno ai 250 euro. Nel 2022, il guadagno era pari a 180/200 euro a quintale: a fronte di una produzione pur buona, a causare dei danni ingenti furono le piogge continue del mese di agosto, col prodotto che aveva una percentuale di avariato superiore alla soglia minima tollerata dalle grandi aziende.

«Nel complesso – conclude Santella – la produzione del nostro territorio è calata del 50% e non è redditizia. Le nuove generazioni sono destinate a cambiare, non avendo reddito sufficiente a portare avanti questo tipo di lavorazione. E c’è anche da segnalare che la varietà tipica della nostra zona, la “Lunga Napoli”, sta andando man mano scomparendo».

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