Napoli cantiere aperto: è l'estate più difficile per De Laurentiis

Simona Bosone 22 Luglio 2022
Napoli cantiere aperto: è l'estate più difficile per De Laurentiis

Lavori in corso in casa Napoli. Un cantiere aperto, quello del presidente Aurelio De Laurentiis, che regala poca tranquillità ad una tifoseria delusa, probabilmente arrabbiata, con poche speranze riguardo il futuro azzurro.

Quelle di Insigne, Ospina e Mertens, oltre all’ultima delusione legata all’addio di Koulibaly, simbolo ancor più che calciatore, rappresentano perdite enormi. Non solo tecnicamente e tatticamente.

Smantellata la spina dorsale azzurra, manca una guida: nell’appena concluso ritiro di Dimaro solo un manipolo di giovani, poche riconferme, qualche - giovane - volto nuovo, l’ansia e la paura di perdere (oltre a Fabian, che sembra sul piede di partenza) anche Osimhen. Forte l’interesse del Bayern Monaco, dopo il passaggio di Lewandowski al Barcellona.

E la paura che il (forse) prossimo acquisto Simeone dall’Hellas Verona possa rappresentare sostituto e non alternativa al nigeriano diventa sempre più forte.

Intanto, in attesa che cominci la seconda parte di ritiro in quel di Castel di Sangro, il Napoli prova a dar vita al suo futuro, cercando di crear valore attraverso un progetto tecnico-tattico coerente con il pensiero del tecnico Spalletti e con il materiale che attualmente ha a disposizione, con la speranza che possa plasmare una creatura gagliarda, forte e divertente, senza disdegnare - a lavori in corso - la ricerca di calciatori forti e, al contempo, giovani che sposino la causa azzurra.

Gli acquisti di Olivera, Kvaratskhelia, Ostigard e il vicinissimo - ma non ancora ufficialmente azzurro - Kim, oltre al già citato Simeone, vanno in questa direzione. Intanto sull'uscio di casa azzurra c'è Andrea Petagna, pronto a fare le valigie direzione Monza. Anche Ounas dovrebbe partire, da decidere il futuro dei giovani Gaetano e Zerbin.

Sfumato Dybala e i sogni di un nuovo mancino argentino al Maradona, l’altro mancino, Politano, sembra più vicino alla permanenza che all’annunciato (dal suo procuratore) addio alla piazza napoletana. Si attende un colpo di scena, con la speranza che stavolta possa regalare un sorriso e non nuove lacrime e delusione al popolo azzurro.

Il confine tra gioia e dolore è sottilissimo, legato alla chioma bionda dell’attaccante nigeriano e alle tentatrici sirene tedesche; coinvolgimento e passione ai minimi storici, contestazione e rabbia albergano nemmeno troppo velatamente nel tifo azzurro.

Basterebbe poco, ora come ora, anche ascoltare la voce di un piccoletto belga-napoletano che esclama, sorridente: “Tranquilli, Ciro è tornato”.

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