Natale in casa Cupiello di Edoardo De Angelis: Castellitto mette d'accordo puristi e modernisti

Geltrude Vollaro 23 Dicembre 2020

Natale in casa Cupiello di Edoardo De Angelis. L’attesa è finita. Finalmente ieri sera è andato in onda la versione televisiva del grande capolavoro di Eduardo de Filippo.

Il film è stato anticipato da numerose polemiche, criticato molto prima che trapelasse qualche indiscrezione. Il solo fatto che ad interpretare Lucariello sia stato Sergio Castellitto, romano doc, ha scatenato l’indignazione popolare.

Si è gridato con anticipo al sacrilegio, un’offesa inconcepibile misurarsi al Maestro Eduardo che non può essere replicato nelle sue pause, nelle sue espressioni, nel suo intercalare dei toni, nel suo dosare le emozioni.

Vero. Analisi perfetta, nessuna sbavatura. Il dibattito tra i “puristi” che sostengono l’inviolabilità del teatro di Eduardo ed i “modernisti” aperti alle rivisitazioni ha tenuto accesi i riflettori su questa versione cinematografica per settimane.

Il risultato è stato sorprendente. Non c’è stata nessuna imitazione, in nessun personaggio. Ciascuno attore l’ha reso proprio. Abbiamo visto il “Lucariello” di Castellitto. Grande interpretazione. Grandi emozioni.

I testi scritti sono destinati ad essere rielaborati per essere rappresentati ancora ed ancora.

Non dimentichiamoci che il maestro Nino Rota ebbe il permesso dallo stesso autore Eduardo di rivisitare in opera musicale “Napoli milionaria” nel 1977 per partecipare al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Non tutti sanno che il direttore ebbe l’ardire di cambiare la battuta finale in ‘a nuttata nun è passata. Nessun scandalo. La trasposizione musicale ebbe successo.

Il regista De Angelis ha avuto rispetto per la genialità del Maestro ed è stato a tratti fin troppo impaurito per osare di più. Il risultato è stato un bel film drammatico.

Un modo efficace per avvicinare i giovanissimi ai capolavori classici, alleggerendoli con la versione cinematografica, che pur togliendo un po' d’anima riesce ad incuriosire restando nel bagaglio culturale di ognuno, anche nelle giovani menti.

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