Natale in casa “De Curtis”: una magnifica piccolezza grande quanto una promessa

Luigi De Luca 23 Dicembre 2022
Natale in casa “De Curtis”: una magnifica piccolezza grande quanto una promessa
Palma Campania. Ieri, 22 dicembre, presso la Parrocchia S. Michele Arcangelo è andato in scena l’atteso Concerto di Natale dell’Istituto Comprensivo A. De Curtis di Palma Campania. Presenti: il parroco don Antonio Nunziata, il vicesindaco e l’assessore alla Cultura Elvira Franzese, il presidente del consiglio di istituto Gabriella Rega e la vicepreside Maria Antonia Arianna.


 
Una serata interamente dedicata a tutti coloro che lottano perché vengano rispettati i diritti di ogni bambino e adolescente, come l’associazione UNICEF Italia, che durante la serata ha permesso di adottare una Pigotta lasciando contribuire con una piccola offerta capace di generare un circolo di solidarietà.
 
E non solo: attraverso la musica, l’intento dei numerosi ragazzi del coro e dell’orchestra è stato quello di raggiungere quanti soffrono a causa delle guerre e in particolare modo il martoriato popolo ucraino. Una complessa polifonia, sostenuta dagli straordinari maestri d'orchestra Gianluca Buonfiglio, Teresa Romano, Daniela Pagano e coordinati dal direttore Michelangelo Ferraro
 


La serata
 
Si gela.
«D’altronde – direbbe De Filippo – questo Natale si è presentato come comanda Iddio. Co’ tutti i sentimenti si è presentato» e si fa fatica anche a trovare posto tra i banchi della parrocchia, stracolma di famiglie, parenti, amici, curiosi. Vuoto, invece, è il transetto, abitato soltanto da pochi strumenti e dalle successive parole di una voce che invita al silenzio, perché sta per iniziare lo spettacolo.

Ecco, allora, che dalla profondità di un’abside, entrano in scena i bambini, come fossero il coro di una tragedia greca pronti a spiegare, ad un pubblico ansimante, il perché dell’urgente necessità di questo canto comune.

 
E guarda caso sono al centro, posizionati su quello che dovrebbe essere ordinariamente l’altare. E di questi tempi, non c’è metafora più bella per ricondurre tale visione ad un biblico gesto che li ha sempre voluti al centro di tutto, perché bisognosi di tutto, non avendo nulla da dare se non semplicemente se stessi.

Lo stesso vuole la musica che – nelle parole della presentatrice –  in questa serata vuole diventare «strumento pedagogico per comunicare ai ragazzi la bellezza dello stare insieme». Finalmente si inizia ed è subito medley e fluidità di generi musicali.

E da In notte placida di Frisina a Jingle Bells di Pierpont, Servire è regnare sullo stile di Branduardi apre le porte alla tradizione della lontana Deliceto di Alfonso Maria de Liguori con Quanno nascette ninno. Un vortice di melodie si mescola ai fragorosi applausi della navata centrale.
 


In altre parole: è venuto alla luce un autentico lavoro d’insieme, portato avanti dal dirigente scolastico Domenico Balbi, che sin dal suo insediamento ed inizio mandato ha decisamente fatto intendere di voler avviare processi anziché occupare semplicemente degli spazi.

E a volerla dire tutta, la comunità palmese aveva forse davvero bisogno di coraggiosi “direttori d’orchestra” come di figure capaci di mediare e costruire ponti; folli a tal punto da assumersi l’arduo compito di mettere insieme più voci per scrivere un unico spartito come di un grande progetto sociale.
 


«La scuola, caro preside – interviene il vicesindaco Elvira Franzese – ritornerà ad essere bella e a splendere esternamente ma l’anima ce la metteranno questi ragazzi. La scuola non è più statica bensì dinamica ed emana davvero tanta energia».

Il maestro s’alza in piedi e invita docenti e genitori ad intonare insieme l’ultima strofa.
Questa è la scuola della complessità.
Ed è questa la nuova promessa che nasce da un evidente segno dei tempi.  
 
 
 
 
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