Nazzareno Sposito chiarisce la sua posizione dopo il derby tra Acerrana e Palmese

Redazione 7 Gennaio 2025
Nazzareno Sposito chiarisce la sua posizione dopo il derby tra Acerrana e Palmese

Il dopo Acerrana-Palmese ha visto Nazzareno Sposito, acerrano doc e bandiera (nonché ex capitano) della Palmese chiarire la sua posizione in merito ad un video girato via "social" alla vigilia del match che s'è poi disputato domenica scorsa al campo "Arcoleo" e conclusosi sullo zero a zero.

«Da uomo di campo so che solo dopo che è scemata la trance agonistica puoi meglio far comprendere ciò che accade prima o durante una partita di calcio. Da uomo di sport so che non tutti possono comprendere il senso delle cose che dici o che fai, ma che vale sempre la pena educare al vero valore di una semplice partita di calcio e del saper campare. Mi riferisco, ovviamente, al mio video del pre-gara di Acerrana-Palmese e delle considerazioni che mi sono direttamente e indirettamente arrivate. Non ho replicato a nessuno perché sono, da Acerra e da acerrano, giuste perché chi le svolgeva non conosceva la genesi di quel video. O non sa chi è “Il Capitano”».

Sposito così prosegue: «I fatti: nella mattinata di sabato ricevo una chiamata da un amico dirigente della Palmese, squadra di cui sono stato orgogliosamente capitano per anni. La tifoseria, come sempre, stava organizzando una massiccia e rumorosa presenza per la partita del giorno dopo e chi si apprestava a gestire l’ordine pubblico era molto preoccupato. Mi veniva richiesto, in quanto acerrano, proprio per la mia personale storia sportiva ed umana a Palma Campania, di fare un video rivolto esclusivamente alla tifoseria rossonera: il campanile e l’importanza del risultato, come preventivato, hanno prodotto momenti di tensione ma nulla che non sia già conosciuto a chi per anni ha calpestato i principali campi della serie dilettanti. Il video, non pubblicato da me, non è arrivato solo ai tifosi palmesi e quel “Forza Palmese” ha avuto un effetto offensivo sui tifosi dei colori della mia città».

L'ex calciatore rossonero ha poi tenuto ad aggiungere quanto segue: Ora vi racconto un pezzo della mia storia. Nel 2003, dopo aver vinto tutto a Palma Campania con la fascia da capitano, titoli regionali e nazionali, lascio la Palmese e vado a giocare prima ad Ischia e poi a Pomigliano . Nel 2006 vengo colpito da un ictus, con implicazioni anche di carattere cardiologiche. Esponenti dell’Amministrazione comunale di Palma Campania, Sindaco in testa, e centinaia di tifosi con in mano uno striscione “Capitano non ci lasciare” hanno vegliato sotto l’ospedale, insieme alla mia famiglia, per diversi giorni, fino al mio risveglio dopo un delicatissimo intervento. Sono cose che io non potrò mai dimenticare, che vanno oltre lo sport e una semplice partita di calcio».

Infine, Sposito ha così concluso:  «A Palma è nata la mia seconda figlia e ad Acerra la prima . Il mio cuore, che è tornato a battere per un miracolo della medicina, non mi fa distinguere i colori granata e quelli rossoneri, e viceversa. Forza Acerrana, per chi ha una storia come famiglia in questa città, è il minimo sindacale. Forza Palmese è il mio essere grato per l’amore che ho sentito quando stavo lasciando questa Terra e le preghiere di quei tifosi mi hanno riportato in vita. Non mi sentirei l’uomo che sono se non sentissi i sentimenti di gratitudine e riconoscenza che provo per una comunità, quella palmese, che mi considera un loro figlio, al pari di Acerra, e continua a chiamarmi “Il Capitano”. Forza Acerrana e Forza Palmese. Sempre».

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