Ospedale di Nola, Covid o no Covid? La rabbia di Aniello Lauri: "Quante morti che si potevano evitare"

Giovanna De Luca 30 Novembre 2020
Ospedale di Nola, Covid o no Covid? La rabbia di Aniello Lauri: "Quante morti che si potevano evitare"

Covid o no Covid? È questo che si chiedono i 600 mila abitanti del territorio dell’area nolana riguardo all’Ospedale “Santa Maria della Pietà”, sottoposto da mesi ad una continua polemica. Un’assistenza ospedaliera negata ai pazienti per patologie ordinarie, con accettazioni concesse solo a quelli in ‘codice rosso’.

Da qualche settimana, la situazione sembra essere stata chiarita dal sindaco di Nola, Gaetano Minieri, e dalla direttrice del nosocomio bruniano, dottoressa Daniela Schiavone che hanno stabilito una sorta di “compromesso”: il 1°piano riservato al Pronto Soccorso per i malati No Covid.

Ma il vero problema resta: il personale medico, paramedico e ausiliare è insufficiente, esposto al contagio e a turni massacranti”: è quanto evidenziato dal medico palmese Aniello Lauri, rappresentante della UIL medici Ospedale di Nola.

Il Presidio di via della Repubblica – aggiunge Lauri – non è strutturalmente adatto ad accogliere malati per cure infettive, occorrerebbe trovare delle accoglienze solo per gli ammalati Covid”.

E poi, sottolinea Lauri, “quanti decessi, soprattutto di anziani, che non hanno ricevuto la giusta assistenza, aggravando le loro patologie fino a diventare acute! Anziani morti tra le mura domestiche, a volte anche da soli, senza ricevere le terapie”.

Infine, Lauri conclude: “Questo è un virus particolare e a volte sorprendente, ancora da capire e da studiare, ma in questa situazione di pandemia quella che è mancata è la comunicazione tra i politici e i sindaci, che sono i massimi responsabili della Salute Pubblica, tra i Medici, le Guardie Mediche ed i Distretti Sanitari e non parlo solo per Nola, ma in generale in tutti i paesi".

"Sarebbe stato necessario istituire dei Centri di Crisi che fossero da supporto per i cittadini e accogliere le loro domande. In questi mesi la gente è letteralmente ‘uscita pazza’ perché non c’è stata la giusta comunicazione tra questi enti”.

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