Palma Campania, Cutolo: "La mia vita al servizio della sicurezza e della legalità"
Biagio Arentino 13 Aprile 2021Ospite della nostra rubrica è il Dottor Francesco Cutolo, attuale Capo gabinetto presso la Questura di Avellino che ha accettato di raccontarsi attraverso le colonne del nostro giornale.
Dott. Cutolo, ripercorriamo brevemente la sua carriera in Polizia.
Sono entrato a far parte della Polizia di Stato nel 1988 e a seguito della conclusione del percorso formativo, ho ricoperto il ruolo di ispettore dal marzo del 1989 presso la quinta sezione Volanti della squadra Mobile di Napoli, dove sono rimasto per circa quattro anni. Successivamente sono passato in forza alla DIA di Napoli, dove ho per circa quattro anni; poi per due anni e mezzo ho ricoperto il ruolo di responsabile della sezione Anticrimine presso il Commissariato di San Giuseppe Vesuviano. Durante quegli anni ho ricevuto anche la nomina di Vice Procuratore Onorario dal Consiglio Superiore della Magistratura e ho svolto le funzioni di Pubblico Ministero prima presso la Pretura di Ottaviano e poi presso il Giudice Monocratico di Nola. Sono passato poi alla Sezione di Polizia giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Nola. Nel 2002, a seguito del superamento del concorso per Commissari della Polizia di Stato, ho ricoperto il ruolo di Commissario al Commissariato di Viareggio prima e di Sant’Angelo dei Lombardi dopo. Successivamente sono stato a capo dell’Ufficio Prevenzione Generale e poi della Digos, per ben 12 anni, di Avellino dove attualmente ricopro il ruolo di Capo gabinetto presso la Questura.
Come giudica la realtà irpina.
Nel complesso è al confronto con le altre province campane è abbastanza tranquilla e vivibile, anche se soffre l’influenza delle due province confinanti, quali quelle di Napoli e Foggia. Spesso infatti ci è capitato di rilevare che gli autori dei principali reati di natura predatoria, che talvolta interessano l’Irpinia, sono provenienti da quelle province.
Come ha inciso il Covid nel vostro lavoro?
Sicuramente a livello organizzativo ha inciso notevolmente, essendo stati chiamati ad effettuare numerosi controlli in relazione al rispetto delle restrizioni imposte per contenere il contagio. A livello operativo, poi, questa pandemia ha fatto registrare la pressoché totale assenza delle manifestazioni di carattere sociale, sindacale, sportivo ecc. che in genere in passato richiedevano grosso impegno delle Forze dell’Ordine per la tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica.
Qual è il suo rapporto con Palma Campania?
Nonostante non riesca a frequentarla molto, Palma rappresenta sempre la mia terra natìa, dove ho vissuto gli anni della mia giovinezza e dove, ancora oggi, risiede la mia famiglia. A Palma ci sono i miei amici di gioventù e ritengo che sia un paese apprezzabile sotto diversi punti di vista e con una buona qualità della vita.
Ripercorrendo la sua carriera in Polizia, quale momento ricorda con maggiore piacere?
Nonostante non sia semplice estrapolare un momento in particolare, sicuramente ricordo con piacere i primi anni di carriera per la giovane età, in uno con gli anni trascorsi alla DIA, nel periodo delle indagini sulla criminalità organizzata condotte subito dopo le stragi di Capaci e via D’Amelio. Ma senza dubbio il periodo per me più soddisfacente anche da un punto di vista della crescita professionale è stato quello della direzione della Digos.
Cosa si sente di dire ai ragazzi che vogliono intraprendere questa carriera.
Sicuramente il consiglio è quello di provarci come ho fatto io. La Polizia di Sato è sempre stato il mio obiettivo principale, il mio sogno da bambino. Si miei tempi non esisteva internet che rende per certi aspetti tutto più semplice, anche la ricerca dei concorsi. All’epoca bisognava cercare i concorsi sui giornali o sulla gazzetta ufficiale e scegliere quello di proprio interesse. Ricordo che feci la domanda per la selezione in Polizia l’ultimo giorno utile e solo grazie a un amico che mi aveva occasionalmente informato giusto pochi giorni prima della scadenza.
Cosa riserverà il futuro alla Polizia ed a Lei a livello personale.
Alla Polizia porterà sicuramente maggiore tecnologia, fondamentale per sopperire al taglio del personale che anche le Forze dell’ordine hanno subito in questi anni, insieme ad una sempre maggiore conoscenza di internet e delle lingue, in una realtà sempre più globale. A livello personale, invece, non ho mai badato alla carriera ma solo a svolgere al meglio il lavoro che mi appassiona, pertanto, se dovesse giungere qualche nuovo incarico lo accetterò tranquillamente.