Palma Campania, un saluto per il Maestro Onn'Antonio o' Felo
Diletta Iervolino 28 Febbraio 2021Aveva sempre un’aria come ingrugnita, e da piccola – devo confessare – ne avevo timore. Quando compresi che era amico dei miei genitori, capii che mi potevo fidare. E che, sotto quella dura pelle e quei baffi, c’era un uomo buono.
Una volta cresciuta – in un paese in cui la Quadriglia è tutto – ho scoperto che Onn’Antonio o’ Felo era il tutto della Quadriglia. Il Maestro per eccellenza. Compagno di intere generazioni, nonostante sempre schietto.
O forse proprio per questo. Una sorta di Crudelia Demon al maschile, ma privo di quei tratti negativi dell’antagonista del romanzo: una sigaretta da un lato e un dalmata dall’altro, col suo ultimo amico a quattro zampe Lazzariello ci ha insegnato a credere che, pur quando si cade, ci si può sempre rialzare e camminare, nonostante tutto.
Del paese e del Carnevale persona e personaggio, volto e maschera che, come pochi altri suoi “colleghi di bacchetta”, ha messo in scena la macchietta per antonomasia, mostrando quell’inscindibile legame tra la vita reale e il burlesco del Carnevale.
Dotato di grande spirito e ironia, narratore di barzellette e storielle, profondamente legato alla tradizione carnevalesca, Onn’Antonio o’ Felo ci ha trasmesso la leggerezza. Quella leggerezza che, come disse Italo Calvino, non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto.
Insieme alla redazione, voglio esprimere il cordoglio alla famiglia per aver perso, così improvvisamente, il proprio caro. Questo il mio elogio a una storica personalità palmese che quasi immaginavo non avrebbe mai potuto lasciare questo terreno mondo.