Panchina della libertà di stampa a Villa Parnaso Torre Annunziata
Geltrude Vollaro 14 Settembre 2021Ieri mattina a Villa Parnaso, Torre Annunziata si è ricordato Giancarlo Siani.
Il "Comitato di liberazione dalla camorra e dal malaffare" ha riunito intorno alla "Panchina della libertà di stampa" i parlamentari Paolo Siani fratello di Giancarlo e Sandro Ruotolo, Don Ciro Cozzolino, referente territoriale di Presidio Libera Torre Annunziata, Tania Sorrentino e Maria Adriana Cerrato rispettivamente la moglie e la figlia di Maurizio Cerrato; Fabiola Staiano figlia di Luigi Staiano in rappresentanza dei familiari delle vittime innocenti della camorra.
Nel clima pesante in cui è ripiombata Torre Annunziata in questi ultimi giorni questa sentita commemorazione ha avuto un peso diverso.
Due anni fa Giancarlo Siani ha avuto la cittadinanza onoraria, una scelta voluta dalla Città per il coraggio di scrivere la verità di un giovane giornalista precario del Mattino.
Giancarlo Siani autore di inchieste scomode sulle attività della camorra fu assassinato il 23 settembre 1985 sotto casa sua.
L'articolo che ne decretò la morte fu pubblicato il 10 giugno1985 e ci sono voluti ben dodici anni per scoprire la verità.
Il 23 settembre 2020 Giancarlo Siani è stato iscritto all'Ordine dei giornalisti professionisti e la sua tessera è stata consegnata ai familiari. Un tesserino "alla memoria" per valorizzare il lavoro di denuncia svolto per dare un'informazione libera, onesta e vera.
C'è ancora molto da fare per estirpare la mentalità camorristica radicata nel tessuto sociale che emerge e si rende visibile con le faide di camorra che portano il terrore nelle strade.
Ritrovarsi intorno alla Panchina della libertà di stampa a ricordare Giancarlo Siani è stato dimostrare solidarietà ai giornalisti che sono in prima linea alla lotta alla camorra, è stato difendere la libertà di stampa, è stato ricordare tutte le vittime innocenti della criminalità.
Torre Annunziata non si arrende e alla mentalità camorristica contrappone l'onestà, il coraggio e la resistenza di persone perbene che credono che Fortapàsc può e deve essere sconfitta..
Il fratello Paolo ha concluso il suo intervento dicendo: "Occorre ripartire dai bambini, dagli asili nido, dall'istruzione e dalla cultura. queste sono le armi più efficaci per contrastare e sconfiggere la camorra".