Paolo Siani, custode della legalità pronto per una nuova sfida elettorale
Francesco Maria Catapano 17 Agosto 2022Educare i giovani ad una vita onesta e dignitosa per far capire loro che davvero esiste una strada alternativa ai ricettacoli della delinquenza e delle dipendenze e migliorare la sanità al Sud per dare cure affidabili ed efficaci ai bambini ammalati.
Questi due, sinteticamente,i punti fermi che hanno animato, in quest’ultima legislatura, le attività di Paolo Siani, parlamentare eletto con il PD alle politiche del 2018, medico pediatra, primario della struttura ospedaliera di eccellenza Santobono-Pausilipon ma conosciuto prima di tutto per la storia che ha cambiato la vita di tutta la sua famiglia: l’uccisione del fratello giornalista Giancarlo, inviato di cronaca nera presso il quotidiano “Il Mattino” in prima linea per mettere in luce le malefatte e le crudeltà architettate dal sistema delle mafie.
Onorevole Siani, il segretario Letta si è pronunciato sul quadro definitivo delle candidature nei collegi. Ci sarà spazio per lei nelle liste,anche per queste nuove politiche, o tornerà ad indossare il camice bianco?
Credo che il Partito Democratico abbia ritenuto utile il mio lavoro di questi anni e perciò mi viene offerta un’altra possibilità per continuarlo, dato che si è interrotto mentre il Parlamento era prossimo a completare l’iter per l’approvazione di una legge alla quale tengo molto, riguardante le mamme nei carceri con i loro bambini.
Ci spiegherebbe come svolge la sua missione di custode di esempi di legalità e quali messaggi cerca di infondere a giovani proveniente da contesti malsani, incontrandoli nelle scuole e tra le piazze?
Mi sono sempre occupato di educazione alla legalità e l’osservazione di cui mi sono convinto in questi ultimissimi anni riguarda un fatto in particolare: la parte repressiva della lotta alla criminalità funziona bene, contrariamente quello che funziona male è la prevenzione. Questo significa che se lo Stato non offre un’opportunità ed una salvezza a questi giovani che nascono in famiglie mafiose, mai riusciremo a sconfiggere la mafia. Questa mia idea è stata messa in pratica dal giudice Labella, il quale a Reggio Calabria iniziò a togliere i ragazzini alle famiglie ndranghetiste prima ancora che essi iniziassero a commettere reati, perché immaginava che essi potessero essere indotti da tali ambienti. Per questo motivo, nel PD sta avanzando la proposta di rendere la scuola materna obbligatoria, che significherebbe spostare l’obbligo dai sei ai tre anni, dando vita ad una piccola rivoluzione culturale in attesa di avere gli asili nido anche al Sud Italia grazie al PNRR nei prossimi tre e cinque anni. Questa, dunque, è un’emergenza del Sud che bisogna porre in cima alle priorità di chi si propone di fare il parlamentare.
Quali saranno i temi che il PD declinerà nel corso di questa campagna elettorale per diventare il primo partito nazionale?
Dal mio punto di vista dovranno essere sicuramente i temi del lavoro, in quanto è ciò di cui il Sud ha strettamente bisogno e capace di cambiare il destino delle persone, unitamente a più scuola e alla parità di genere, per dare alle donne le stesse opportunità degli uomini e quindi tutte le risorse che si investono sugli asili nido sortiranno un duplice vantaggio, cioè poter aiutare sia i bambini sia le donne che, così, potranno tornare a lavorare.
Adesso ci parli, nel concreto, di iniziative alle quali ha dato impulso in veste di componente parlamentare della Commissione per l’Infanzia e l’Adolescenza e della Commissione per gli Affari Sociali.
Sono due i temi in fase avanzata sui quali stavo lavorando alacremente in quest’ultimo scorcio di legislatura. La legge sulle immunodeficienze,in modo che tutti i bambini che nascono con quella che molto spesso è una malattia rara possano trovare una rete di accoglienza che possa curarli e, al contempo,aiutare la ricerca a migliorare le sue performance. Altro tema su cui si sta lavorando molto in collaborazione con le associazioni riguarda le morti improvvise nei giovani adulti,che meriterebbe un’attenzione specifica per esempio creando un programma autoptico obbligatorio che aiuterebbe i medici ad identificare malattie genetiche che hanno causato la morte ed evitare che si ripetano nei parenti stretti. Ancora, ho proposto un aumento degli interventi di tipo sanitario e sociale nel momento più precoce ed importante della vita, ossia la fascia di età dai zero ai sei anni.
Ad inizio intervista citava una legge che mirava a non traumatizzare i bambini costretti a vivere in carcere insieme alle madri detenute. Ce la riassume nel dettaglio per concludere?
È una proposta di legge da me portata avanti per due anni e mezzo, poi arrivata alla Camera con l’approvazione all’unanimità e che dovrebbe essere una della prime carte da giocare per un parlamentare del Sud, affinché possa diventare finalmente legge dello Stato portando a termine il suo iter legislativo. Seconda questa legge se una donna commette un reato, almeno che non sia di particolare gravità, invece di andare in carcere con il bambino piccolo fino a sei anni potrà scontare la pena in una casa famiglia. Così il bambino vivrebbe i suoi primi anni di vita senza il trauma del carcere e questo impegnerebbe lo Stato a costruire case famiglia protette dove ospitare le donne con i loro bambini.