Parole parole parole: TEATRO
Pasquale Gerardo Santella 3 Giugno 2021Teatro è la traduzione della parola greca theàtron, dal verbo theàomai, guardare. Una parola polisemantica, che ha ben sei significati diversi:
Teatro è l’atto del guardare.
Teatro è l’insieme del pubblico.
Teatro è il luogo, lo spazio fisico in cui siedono gli spettatori.
Teatro è la struttura costruita appositamente per le rappresentazioni teatrali.
Teatro è l’azione rappresentata.
Teatro è l’atto di farsi guardare.
Ad esempio una frase come gli spettatori nella sala teatrale assistettero alla rappresentazione drammatica interpretata dagli attori sulla scena, si potrebbe paradossalmente scrivere anche così: il teatro nel teatro guardò il teatro in cui si faceva teatro. Una specie di scioglilingua, neanche elegante, ma logicamente ineccepibile.
Quali le caratteristiche di questo genere di spettacolo d’arte? Molte, come i significati della parola. Me ne piace mettere in rilievo una: la fisicità.
La fisicità del palcoscenico, del suo apparato, dei suoi fondali.
La fisicità degli attori, dei loro corpi, delle loro voci, dei loro gesti.
La fisicità della sua durata, perché il tempo dell’azione a cui il pubblico assiste sulla scena, coincide pienamente con quello reale.
Perché scrivo questa breve nota sul teatro? Perché nel tempo della pandemia penso la sua assenza dalla “scena” sociale sia quella che sia più mancata ai fruitori di spettacoli di - vertenti.
Solo il teatro può permettere agli spettatori l’esperienza di una percezione multisensoriale, l’empatia con i personaggi in cui identificarsi vivendo nel corso della rappresentazione vite diverse, la partecipazione a un rito condiviso che si esprime in una comunione di anime e corpi, una e-vasione che, sia pure limitata nel tempo, offre materia di piacere ma anche di disturbante riflessione.