Pillole di vino: l'ascesa del Cile
Nello Gatti 6 Marzo 2025
In questi ultimi anni c’è un grande fermento riguardo ai vini cileni. Semisconosciuti fino a circa vent’anni fa, i vini cileni stanno conquistando sempre più fette di mercato grazie a vini interessanti e di qualità.
E c’è una ragione specifica, che adesso andremo a scoprire. Grazie alla sua conformazione geografica, alla barriera delle Ande, all’influenza delle correnti dell’Oceano Pacifico e all’irraggiamento solare, il territorio cileno permette un’ottima maturazione delle sue uve.
Qui si coltivano soprattutto vitigni a bacca rossa, come il Cabernet Sauvignon, il Merlot e il Carmenère. Tra i più diffusi, il Carmenère è uno dei pochi vitigni che in Cile ha trovato terreno fertile dopo essere del tutto scomparso in Europa, all’indomani della grande crisi della fillossera nel 1800.
Grazie alle favorevoli condizioni climatiche, dunque, i vitigni cileni sono quasi del tutto immuni alle malattie che affliggono i vitigni europei, quali oidio e peronospora.
Di conseguenza, nella nazione sudamericana la produzione di vino, dopo il 1987, ha conosciuto un vero boom anche grazie a personale qualificato e a nuovi produttori, aperti alle metodologie più avanzate.
I vini cileni sono rossi intensi, posseggono grande potenzialità di invecchiamento per l’alta concentrazione di tannini e sentori vegetali, ragione per la quale si stanno sempre più imponendo sul mercato mondiale.
