Pillole di vino: la Terra antica del Marsala
Nello Gatti 22 Ottobre 2024Il nostro percorso alla scoperta delle tipicità vitivinicole italiane ci porta nella bella ed assolata Sicilia. Terra antica dove varie dominazioni hanno lasciato una traccia indelebile nella sua cultura, dai greci ai romani, dai normanni agli arabi, dai francesi agli spagnoli i quali hanno lasciato un humus ricco dove si sono innestate tante culture che hanno reso la Sicilia unica nella sua diversità.
Oggi parliamo di un vino pregiato, il Marsala, vino liquoroso DOC che deve il suo nome proprio dal luogo da dove viene prodotto tra Trapani ed Alcamo, le isole di Favignana e Pantelleria. Il Marsala, sé così possiamo dire, è un’invenzione di una grande importatore inglese che durante i suoi commerci di vini in tutto il Mediterraneo ebbe una grande intuizione.
Il vino, prodotto nelle assolate campagne di Marsala, durante il trasporto in mare, in botti di rovere venne addizionato con acquavite, che serviva non solo per elevare il grado alcolico, ma anche per preservare le caratteristiche organolettiche. In più si usava il metodo “solares”, il quale consiste nel riempire le botti con vino di annate diverse e quindi molto più aromatiche alla fine dell’affinamento.
Grande sviluppo per la produzione del Marsala si ebbe con Vincenzo Florio, che fondò le cantine Florio, che con alterne vicende insieme alla famiglia Rallo, fece conoscere il Marsala in tutto il mondo. Il Marsala è un vino DOC prodotto con uva Grillo e Cartaretto, nero d’Avola e Nerello mascalese. La coltivazione dei vitigni è a spalliera, ma soprattutto ad alberello.
Come abbiamo già detto è un vino liquoroso prodotto unicamente nella sua zona di produzione. Il Marsala, oggi deve la sua fame a piatti tipici siciliani come abbinamento a pasta con le sarde, alle scaloppine al marsala, ma soprattutto allo zabaglione addizionato con il Marsala.