PREMIO GIORNALISTICO A VISCIANO: UN SUCCESSO CHE PORTA IL NOME DI PADRE ARTURO
Valentina Soviero 30 Dicembre 2022Questa ultima settimana dell’anno 2022 ha visto protagonista nel nostro territorio la prima edizione del Premio Giornalistico Carpine di Visciano. Un evento che coinvolge i temi giornalistici, legandosi all’impegno di Padre Arturo D’Onofrio, ai suoi insegnamenti ed alla sua costante dedizione verso gli emarginati e gli ultimi. Una figura che motiva e ispira la comunità di Visciano e che ha dato la possibilità a tante persone in difficoltà di poter avere una vita dignitosa. Grazie a Padre Arturo nasce la Piccola Opera della Divina Redenzione che svolge la propria attività in favore di ragazzi emarginati e diversamente abili e di anziani, non sono in Italia ma in diverse parti del mondo: Colombia, Messico, India, Guatemala, Perù. Un’Opera che varca i confini del paese e quelli del mare, per arrivare dall’altra parte delle rive dell’Atlantico.
Il Premio, sviluppato in tre giorni, ha visto la partecipazione di diverse figure di rilievo culturale. Un momento ricco di contenuti e riflessioni. Il 27, il 28 e il 29 Dicembre hanno animato il Teatro Tenda in Piazza Lancellotti a Visciano, portando in alto il nome della piccola cittadella della carità e di Padre Arturo.
Radio Carpine, la Pro Loco di Visciano e il Sindaco, Sabatino Trinchese, con l’amministrazione intera e il patrocinio della Regione Campania hanno permesso la realizzazione di quello che si prefigura uno dei più interessanti e attesi eventi degli anni avvenire. – “Abbiamo avviato un percorso originale con l’undicesima edizione del Premio Carpine Visciano dedicato ai cortometraggi e alle problematiche sociali, che è partito ad ottobre. Un percorso condiviso con tutti voi che si allarga verso la sezione giornalistica e nasce dalla voglia di raggiungere due obiettivi principali: la denuncia sociale e la commemorazione e il ricordo di Padre Arturo e del suo operato. Il premio giornalistico nasce per diffondere l’idea di libertà di Stampa, libertà di opinione, che viene oggi promulgata dalla nostra Costituzione per combattere la censura in tutte le sue forme, dall’arte cinematografica alla stampa” – afferma il presidente della Pro Loco, Claudio Napolitano, che ha inaugurato la prima serata del Premio Carpine sui temi della parità di genere, povertà sociale, emarginazione, speculazione edilizia e digitalizzazione dei sentimenti. Attraverso le proiezioni di alcuni Cortometraggi protagonisti dell’ultimo Festival di ottobre, si è aperto un interessante dibattito che ha visto la straordinaria presenza di Lucio Allocca, grande interprete e attore, e del regista Francesco Cerrone.
La serata del 28 ottobre è stata dedicata alla presentazione di una interessante storia, quella di Luigi Leonardi, imprenditore napoletano e autore del libro “La paura non perdona – Una vita sotto scorta tra Stato e Camorra”. Un intimo racconto, scritto con cura, che affronta le problematiche legate alla malavita e le conseguenze sociali, politiche e personali che ne derivano.
La camorra entra nella vita di Luigi, sconvolgendo ogni aspetto della sua quotidianità e spingendo l’autore a parlare, denunciare, combattere il sistema malato della criminalità organizzata che, attraverso l’estorsione ed il ricatto, mette in ginocchio tutti coloro che gestiscono un’attività propria e che subiscono la violenza fisica e psicologica della camorra. – “Spesso mi chiedono ma chi te l’ha fatto fare? O perché non te ne sei andato? le mie radici sono qua ed io ho deciso, vent’anni fa, di fare impresa per la mia terra e dare il mio apporto ad un mondo migliore. Lo dobbiamo ai nostri giovani, che io incontro spesso, e la prima cosa che faccio è chiedere scusa perché tentiamo di lasciargli un posto peggiore di come l’abbiamo trovato. I ragazzi hanno bisogno di esempi e non di dita puntate” – le parole di Luigi Leonardi, che porta in giro la sua voce e quella di tutti gli imprenditori, con il suo meraviglioso, intimo e crudo racconto.
L’ultimo appuntamento, quello di ieri, si è svolto attraverso la consegna dei Premi. Molti gli ospiti che hanno contribuito a lanciare e lasciare un messaggio di giornalismo che fonda le sue radici sull’osservazione, l’onestà, l’informazione chiara e pulita. Ad intervenire Gianfranco Coppola, Presidente nazionale di stampa sportiva italiana, che ha parlato di sport come strumento di inclusione e coinvolgimento sociale. – “Una volta si tendeva a nascondere gli handicap fisici delle persone ma lo sport ha consentito un grande cambio di prospettiva. Oggi guardiamo con maggiore sensibilità queste storie che ci emozionano e ci insegnano tanto - ha affermato il direttore sportivo – in questo senso mi sento molto fortunato, non ho mai visto un giorno di lavoro come un giorno di fatica, ho la fortuna di fare quello che amo”. Nel corso della serata, cullata dalle meravigliose note della musica di Antonio Scafuri, giovane artista emergente, è intervenuto anche il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli.
A vincere il premio nella sezione radio e\o televisione, il giornalista Nello Di Costanzo con il servizio dedicato al rugby e ai bambini autistici, che acquistano la loro autonomia attraverso lo sport. Al giornalista Claudio Mazzone e al suo articolo sulla social-camorra, il premio della sezione quotidiani\periodici\web.
Alla giornalista e scrittrice Giuliana Covella il premio come Menzione speciale e a Carmine Rossi il premio della Critica.
Visciano si dimostra una realtà coinvolta ed interessata alla cultura e agli eventi che coinvolgono il territorio intero. Un viaggio, quello del giornalismo, che non è affatto semplice da percorrere ma che ci rende consapevoli che le nostre penne ed i nostri pensieri possono raggiungere l’irraggiungibile. Uno scrittore una volta disse che tutti dovremmo iniziare a essere e a pensare come giornalisti e che il giornalismo dovrebbe essere insegnato nelle scuole. Ricerca delle fonti, pensiero critico, creatività, lavoro di squadra, saper condurre delle interviste, cominciare ad incuriosirci di più, osservare. Pensate a quanti studenti sanno fare queste cose.
Bisogna preparare e prepararci a un mondo che nessuno può prevedere, dominato dai social media, dall’intelligenza artificiale, dai cambiamenti climatici e da una concorrenza mondiale per il lavoro.
Il giornalismo serve a parlare di questo, a capire cosa succede intorno a noi, a saper conoscere la realtà, senza farsi ingannare dalle notizie false che popolano il web. Quello del giornalismo è un potere che si affianca ai poteri politici per la sua capacità di influenzare fortemente l’opinione pubblica ma è anche uno strumento a favore dei cittadini: come recita il bellissimo film con Meryl Streep, La Stampa è al servizio dei governati e non di chi governa.