Pugni in faccia alla moglie e poi tenta di cancellare il sangue, 40enne arrestato
Valentina Soviero 3 Ottobre 2022Una segnalazione al 112 chiede aiuto per una lite in famiglia. C’è da correre perché in quell’appartamento di Forio è “il delirio”. In casa un marito di 40 anni, sua moglie 21enne e una tragedia familiare che si consuma da tempo.
I Carabinieri della locale stazione intervengono e riescono ad entrare nell’appartamento. La scena è forte anche per i militari che si trovano di fronte l’uomo. Ha in mano un panno e sta tentando di togliere del sangue dalle pareti e sul pavimento. Quel sangue è della giovane donna che è rannicchiata in un angolo della cucina. Piange e ha il volto completamente insanguinato.
I Carabinieri bloccano il 40enne e lo arrestano. Poco prima l’uomo aveva – dopo l’ennesima lite – aggredito la vittima prendendola a pugni. Un volto tumefatto e 10 giorni di prognosi per lesioni.
La donna finalmente ha il coraggio di denunciare il suo aggressore. Maltrattamenti, vessazioni e violenze subìte per anni e mai raccontate.
L’arrestato è stato trasferito in carcere in attesa di giudizio mentre per la donna inizia ora un lungo percorso riabilitativo.
Oggi sono molte le donne che subiscono violenza. Un quadro complessivo e articolato sulla violenza contro le donne è emerso soltanto a partire dai dati dell’indagine sulla violenza – denominata “Indagine sulla sicurezza delle donne” – condotta dall’Istat nel 2006 e poi nel 2014, di cui è in corso di progettazione una nuova edizione (2018).
Secondo questi dati, negli ultimi 5 anni il numero di donne che hanno subìto almeno una forma di violenza fisica o sessuale ammonta a 2 milioni 435 mila, l’11,3% delle donne dai 16 ai 70 anni. Quelle che hanno subìto violenza fisica sono 1 milione 517 mila (il 7%), le vittime della violenza sessuale sono 1 milione 369 mila (il 6,4%); le donne che hanno subìto stupri o tentati stupri sono 246 mila, (1,2%), di cui 136 mila stupri (0,6%) e circa 163 mila tentati stupri (0,8%).
Oltre alla violenza fisica o sessuale le donne con un partner subiscono anche violenza psicologica ed economica, cioè comportamenti di umiliazione, svalorizzazione, controllo ed intimidazione, nonché di privazione o limitazione nell’accesso alle proprie disponibilità economiche o della famiglia.
Nel 2014 sono il 26,4% le donne che hanno subito volenza psicologica od economica dal partner attuale e il 46,1% da parte di un ex partner.
I dati sono allarmanti e il quadro che emerge dalle indagini più recenti non evidenzia particolari differenze rispetto allo scenario precedente, anzi accentua ancor di più luci ed ombre. Da un lato si registra una diminuzione dei casi di violenza ed emergono donne più consapevoli e in grado di uscire dai percorsi di violenza, dall’altro non si manifesta una diminuzione delle forme più gravi ed efferate di violenza.
Tra queste, quella domestica costituisce sicuramente una tipologia di reato in costante espansione, complesso da analizzare in quanto la tendenza degli autori a contenere gli episodi entro le mura domestiche incontra frequentemente la connivenza più o meno passiva delle stesse vittime.
Stando a quanto riportato nel documento del Ministero dell'Interno, circa l'analisi criminale riguardante l'anno in corso 2022, relativamente al periodo 1 gennaio – 25 settembre 2022 sono stati registrati 215 omicidi, con 81 vittime donne, di cui 71 uccise in ambito familiare/affettivo; di queste, 42 hanno trovato la morte per mano del partner/ex partner.
Siamo pertanto in presenza di un fenomeno sommerso, del quale non è facile tracciare i contorni e che si è aggravato nel periodo di “convivenza forzata”, conseguente alla diffusione del Covid-19, ed è stato definito dalle Nazioni Unite una seconda “pandemia nell’ombra”.
Una conoscenza approfondita del fenomeno nel suo insieme, tuttavia, è essenziale per lo sviluppo delle politiche e dei servizi necessari, a partire dalle campagne di sensibilizzazione per arrivare alle contromisure legislative finalizzate a prevenire e/o contenere la violenza. Oggi la sfida contro la violenza sulle donne si gioca soprattutto sul campo della prevenzione, dell’informazione e della sensibilizzazione.
Da questo punto di vista gioca un ruolo fondamentale l’Arma dei Carabinieri che attraverso la campagna di sensibilizzazione, in adesione al progetto “Orange the World”, attiva anche sul web e i social, vuole aiutare tutte le donne, ed in particolare quelle che vivono momenti di difficoltà, a comprendere che il primo passo per tornare libere dalle violenze è quella di denunciare. Uomini e donne insieme all’Arma dei Carabinieri sono gli attori principali per poter vincere questa battaglia, che sempre più incide e si insinua nella nostra società.