Qua la zampa: Il randagismo e la tutela degli animali

Geltrude Vollaro 6 Marzo 2022
Qua la zampa: Il randagismo e la tutela degli animali

Il randagismo è un fenomeno complesso che può essere considerato a tutti gli effetti una piaga sociale che deve essere affrontata e risolta.

In Italia si stimano tra i 500 e i 700 mila cani randagi. Molti di questi sono vittime di abbandono, gli altri sono nati da animali liberi. Il randagismo è oggetto di studio di Organizzazioni Mondiali per la Tutela degli Animali, come ad esempio la OIE. I dati statistici raccolti confermano la carenza di Leggi atte a proteggere gli animali dall’abbandono e da maltrattamenti. Questa mancata tutela insieme ad un’inesistente cultura di rispetto per gli animali ha portato la situazione del randagismo a numeri inaccettabili per un Paese che si definisce civile.

Volendo analizzare il fenomeno nel dettaglio bisogna partire dal 1991, anno dell’entrata in vigore della Legge quadro sulla lotta al randagismo. Da allora si è assistito ad una totale violazione delle norme da parte degli enti locali. La prevenzione è stata completamente disattesa ed oggi ci troviamo ad affrontare un vero e proprio stato di emergenza. La situazione monitorata in più di 300 Comuni italiani ha fatto emergere la criticità maggiore in Sicilia, Sardegna, Calabria e Campania. Il monitoraggio effettuato in queste regioni ha testimoniato una mancanza totale di servizi e di strutture adeguate all’accoglienza e alla cura degli animali lasciati a sé stessi su un territorio ostile.

L’associazione Stop Animal Crimes Italia ha denunciato e portato alla cronaca storie raccapriccianti. La totale mancanza di un coordinamento nazionale atto ad affrontare il randagismo ha fatto nascere associazioni territoriali costituite da volontari. Queste si occupano di mettere in sicurezza gli animali vaganti per strada, di fornire loro le cure veterinarie e di dare stallo in attesa di adozione. Purtroppo non tutte queste associazioni sono identificate dallo Stato e come spesso accade non tutte le persone sono mosse da buone intenzioni. Sono stati segnalati e denunciati casi di speculazione con raccolte fondi che non avevano certo come fine il benessere dell’animale. Alla buona volontà e al buon cuore di molti si sono materializzati individui che hanno visto nel randagismo un’opportunità di guadagno. Il loro comportamento ignobile mette a rischio la vita degli animali che hanno la sfortuna di incontrarli e di finire deportati nei loro canili lager. Questa situazione deve essere risanata al più presto. Lo Stato deve intervenire, c’è la necessità di regolare queste associazioni, di identificarle ed autorizzarle. Bisogna reprimere ogni forma di speculazione sugli animali ed infine prendendo, ad esempio i Paesi Scandinavi bisogna attuare una massiccia campagna di sterilizzazione di tutti gli animali padronali e non. Solo in questo modo l’Italia potrà considerarsi un Paese civile. Questi Paesi hanno dimostrato che il RANDAGISMO PUO’ ESSERE ERADICATO CON LE STERILIZZAZIONI MASSIVE. La sterilizzazione non deve essere vista come una menomazione inflitta agli animali, ma come unico strumento di tutela degli stessi. Lo Stato dovrebbe approvare la sterilizzazione obbligatoria, gratuita, per tutti i cani di proprietà in età fertile.

Inolte, la cultura, il rispetto e la tutela per gli animali dovrebbero essere insegnate a scuola. Bisognerebbe partire dai bambini e dai ragazzi per cambiare ciò che è radicato nel nostro territorio: l’indifferenza. Bisogna intervenire con l’educazione, la civiltà e la sensibilità sui cittadini. Troppi i casi di avvelenamento e di impiccaggioni di animali soprattutto nelle zone rurali del profondo sud dove ci sarebbe da intervenire con Leggi severe.

I comuni italiani dovrebbero coordinarsi e fare rete. Dovrebbero censire gli animali padronali e non presenti sul loro territorio. La polizia locale dovrebbe accertare la presenza del microchip, attuare forme di controllo costanti e mettere in sicurezza gli animali di strada.

In un futuro prossimo vorremmo città amiche degli animali, città senza canili. Città abitate da persone civili pronte ad assumersi la responsabilità di definirsi tali.

Cosa fare nel proprio piccolo per debellare il randagismo in attesa che le Istituzioni affrontino seriamente il problema.

  1. Mettere il microchip al proprio animale
  2. Sterilizzare i propri animali
  3. Non comprare gli animali
  4. Adottare gli animali nelle strutture sanitarie certificate
  5. Rispettare le norme igieniche raccogliendo i rifiuti organici dalla strada
  6. Segnalare maltrattamenti o abbandoni agli enti preposti
  7. Aprire il proprio cuore all’accoglienza del nuovo amico.


Accogliere un animale a casa, cane o gatto che sia porta felicità, crea armonia, insegna l’amore incondizionato e la gratitudine. La Pet Therapy ha fondamento scientifico. Gli psicologi consigliano gli animali d’affezione per i bambini, per gli anziani, per persone affette da depressione, da ansia e da altri disturbi che coinvolgono la sfera emotiva. Il legame che si crea con un animale domestico è indissolubile, fatto di scambio, di amicizia, di affetto sincero. Adottate un amico a quattro zampe. Fate del bene e fatevi bene. Salvando una vita cambierete la vostra.

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