Quattro chiacchiere con... Luca Lombardo

Franco Simeri 6 Dicembre 2020
Quattro chiacchiere con... Luca Lombardo

L'abbiamo visto recentemente su Rai 1 a "Italia Sì", in giro per l'Italia e il mondo con il suo incredibile spettacolo. Abbiamo incontrato e scambiato qualche chiacchiera con uno straordinario trasformista, un artista poliedrico con esperienza internazionale nell'ambito televisivo, teatrale e circense: Luca Lombardo (Paubelle).

Ciao Luca, la tua passione per la magia nasce molto presto.

Ciao, si, già all'età di quindici anni.

La tua storia racconta che hai lasciato il certo per l'incerto, un lavoro sicuro per inseguire un sogno, la felicità di fare ciò che desideravi veramente nella vita, passando da un opposto all'altro...

Si esatto, ero nell'Esercito, facevo la carriera militare, ci sono stato per dieci anni, a un certo punto, mi hanno chiamato per lavorare in un circo (mi avevano visto esibirmi in un locale di Roma), da lì sono partito e non sono più rientrato al lavoro, è cambiata tutta la mia vita e ho iniziato a girare il mondo.

Ora si spiega perchè non ti piace svegliarti presto la mattina...

Proprio così (ride), pensa che mi sono svegliato per tantissimi anni alle 5,30, quindi adesso è proprio una questione di principio che mi devo svegliare tardi (continua a ridere).

Ma tu sei benzina o diesel? Cioè, carburi subito appena sveglio o ti ci vuole tempo?

Sono a carbonella (e giù di nuovo un'altra risata)

Nei tuoi spettacoli ti trasformi in un nano secondo, la domanda da dieci milioni di euro è: "Ma come fai?"

Se te lo dico divento disoccupato.

E allora meglio custodire gelosamente il segreto. Qual è stato il momento nel quale hai capito che questa era proprio la tua strada?

Da tanti piccoli segnali, ma ti racconto questo che è stato decisivo. Durante il periodo circense sono stato in aspettativa dal lavoro militare, quando questa stava per finire mi hanno chiamato a lavorare a Dubai. E' emozionante constatare che ti chiamano dall'altra parte del mondo e ti pagano, al di là del tuo lavoro, biglietti aerei, alberghi per vedere quello che fai (e all'inizio lo spettacolo era solo di cinque minuti). Lì mi sono reso conto di aver costruito qualcosa di veramente interessante.

E la tua più grande soddisfazione?

Ti dico la verità, anche se può sembrare retorico, ma ogni lavoro che riesco a fare all'estero per me è una grande soddisfazione, perché portare ciò che uno vuole dire, tramite quest'arte così antica come il trasformismo, mi rende veramente felice e quindi ogni nuova nazione che faccio per me è una bandierina da aggiungere. Ad oggi sono stato già in dieci paesi.

Prima di salutarci, ci dici a quale nuova diavoleria stai pensando?

Ad una cosa speciale. Nel finale del mio spettacolo il mio personaggio, un clochard che si chiama "Poubelle", si innamora di un manichino. Sto lavorando per far trasformare questo manichino in una donna reale con una magia molto particolare. Vedrete, vedrete...

"Poubelle", il suono della parola fa pensare a qualcosa di delicato e raffinato e invece tradotto dal francese significa:

"Munnezza"

Grandioso! Luca, grazie per queste quattro chiacchiere e a presto.

Grazie a voi e un saluto a tutti i lettori.

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