Saviano, Ambrosino fa ricorso al Tar Campania e chiede di annullare le elezioni comunali

Giovanna De Luca 3 Dicembre 2020
Saviano, Ambrosino fa ricorso al Tar Campania e chiede di annullare le elezioni comunali

Finisce davanti al Tar della Campania il responso delle elezioni Amministrative di Saviano, tenutesi nella ‘due-giorni’ di voto del 20 e 21 settembre, poi replicata dal turno di ballottaggio (4-5 ottobre), e che decretarono la vittoria e la conseguente nomina a sindaco della città dell’avvocato Vincenzo Simonelli.

A presentare ricorso è stato Felice Ambrosino (nella foto), attuale consigliere comunale di Opposizione e candidato a sindaco nell’ultima tornata elettorale con la coalizione che accorpava le liste ‘Forza Saviano’, ‘Saviano Futura’ e ‘Democratici Riformisti Saviano’.

Secondo quest’ultimo, sono emerse delle irregolarità durante le operazioni di voto e, di conseguenza, è scattata la richiesta di annullamento dell’esito elettorale dinanzi al Tribunale Amministrativo della Campania.

Ambrosino punta il dito sulla presunta illegittimità avvenuta nella giornata del 21 settembre, quando fu chiuso il seggio elettorale nella sezione 5 dell’Istituto “Maria di Piemonte” di via Roma, a seguito dell’accertamento di un caso di Covid-19 al suo interno. Come si ricorderà, fu stabilito lo stop alle votazioni dalle 11:00 fino alle 14:45 e questo, sempre secondo Ambrosino, impedì ai savianesi iscritti alla sezione di elargire adeguatamente la propria preferenza.

Inoltre, l’attuale consigliere di Minoranza ha rimarcato nel ricorso degli errori di valutazione delle schede, che sono state a lui annullate nelle sezioni 7, 8, 12, 13 e 16, le quali indicano la preferenza per ‘Ambrosino Sindaco’ e che, numeri alla mano e se convalidate, avrebbero portato ad una contesa con la dottoressa Virgilia Strocchia e, quindi, permesso ad Ambrosino di accedere al secondo turno, quello del ballottaggio.

Ora, spetterà al Tar della Campania esprimersi circa l’ammissibilità del ricorso presentato da Ambrosino, che di fatto chiede l’annullamento del voto e della nomina dell’attuale consiglio comunale.

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