Scafati, l'ex sindaco Salvati: «Lascio un Comune fuori dalla crisi economica»
Redazione 9 Febbraio 2023
Cristoforo Salvati, ex sindaco del Comune di Scafati, ha voluto esprimere delle considerazioni all'indomani della sfiducia determinata dalle dimissioni in blocco di ben tredici consiglieri comunali.
«Da alcune settimane non sono più il sindaco di Scafati. Eppure, ricevere testimonianza dell’ottimo lavoro svolto mi riempie d’orgoglio e mi impone di condividere il risultato con tutti i nostri concittadini. Finalmente, Scafati può definirsi un comune fuori dalla crisi economica per la caparbietà avuta nei 4 anni della mia amministrazione nell'imporre la buona politica, a costo anche di inevitabili sacrifici. Ho lasciato la carica di sindaco in attesa della comunicazione definitiva sugli equilibri di cassa straordinari».
Salvati ha quindi aggiunto: «Nelle casse al 18 gennaio, due giorni dopo la firma apposta da 13 consiglieri per chiudere anticipatamente il mio mandato, il Comune di Scafati poteva vantare un saldo nella verifica di cassa di oltre 26 milioni di euro. L’Ente ha infatti introitato attraverso i tributi oltre 10 milioni ed incassato finanziamenti per circa 16 milioni. E’ la dimostrazione che quando si vuole fare buona politica, anche nella gestione economica, si può. In 4 anni ho avuto lo stesso atteggiamento per i soldi pubblici degli scafatesi identico alla gestione delle mie finanze. Niente sprechi, ma oculatezza».
L'ex fascia tricolore ha così concluso il suo intervento: «Quando ho assunto la carica di sindaco, Scafati aveva 33 milioni di disavanzo. Nonostante i due anni di Covid che letteralmente hanno bloccato tutte le attività, possiamo dire che anche quel gap è stato fortemente ridotto. Potevamo proseguire su questa strada, lavorare nell’interesse e nella tutela delle finanze pubbliche, ma non è stato possibile. Un'interruzione del percorso che non solo limita gli investimenti per Scafati, relegando la città alla normale amministrazione, ma che frena un’ulteriore crescita economica in questo senso. Quando si parla di debito pubblico che preoccupa gli italiani, immaginate di sentire al telegiornale che Scafati ha ridotto il suo debito e ha disponibilità di cassa per i servizi da offrire ai cittadini. Tutti gli scafatesi, quelli leali e intellettualmente onesti, non potrebbero far altro che compiacersi di fronte a tali risultati. Meno debito e maggiore disponibilità di cassa per i cittadini equivale a tasse che non aumentano, a maggiore assistenza alle classi disagiate e a migliori servizi per tutti. Non saremo una città ideale, ma la crescita è nei numeri non nelle parole e quelli sono inconfutabili».
«Da alcune settimane non sono più il sindaco di Scafati. Eppure, ricevere testimonianza dell’ottimo lavoro svolto mi riempie d’orgoglio e mi impone di condividere il risultato con tutti i nostri concittadini. Finalmente, Scafati può definirsi un comune fuori dalla crisi economica per la caparbietà avuta nei 4 anni della mia amministrazione nell'imporre la buona politica, a costo anche di inevitabili sacrifici. Ho lasciato la carica di sindaco in attesa della comunicazione definitiva sugli equilibri di cassa straordinari».
Salvati ha quindi aggiunto: «Nelle casse al 18 gennaio, due giorni dopo la firma apposta da 13 consiglieri per chiudere anticipatamente il mio mandato, il Comune di Scafati poteva vantare un saldo nella verifica di cassa di oltre 26 milioni di euro. L’Ente ha infatti introitato attraverso i tributi oltre 10 milioni ed incassato finanziamenti per circa 16 milioni. E’ la dimostrazione che quando si vuole fare buona politica, anche nella gestione economica, si può. In 4 anni ho avuto lo stesso atteggiamento per i soldi pubblici degli scafatesi identico alla gestione delle mie finanze. Niente sprechi, ma oculatezza».
L'ex fascia tricolore ha così concluso il suo intervento: «Quando ho assunto la carica di sindaco, Scafati aveva 33 milioni di disavanzo. Nonostante i due anni di Covid che letteralmente hanno bloccato tutte le attività, possiamo dire che anche quel gap è stato fortemente ridotto. Potevamo proseguire su questa strada, lavorare nell’interesse e nella tutela delle finanze pubbliche, ma non è stato possibile. Un'interruzione del percorso che non solo limita gli investimenti per Scafati, relegando la città alla normale amministrazione, ma che frena un’ulteriore crescita economica in questo senso. Quando si parla di debito pubblico che preoccupa gli italiani, immaginate di sentire al telegiornale che Scafati ha ridotto il suo debito e ha disponibilità di cassa per i servizi da offrire ai cittadini. Tutti gli scafatesi, quelli leali e intellettualmente onesti, non potrebbero far altro che compiacersi di fronte a tali risultati. Meno debito e maggiore disponibilità di cassa per i cittadini equivale a tasse che non aumentano, a maggiore assistenza alle classi disagiate e a migliori servizi per tutti. Non saremo una città ideale, ma la crescita è nei numeri non nelle parole e quelli sono inconfutabili».
Redazione
2 Dicembre 2024
A Castellammare di Stabia il convegno promosso dal Parco regionale dei Monti Lattari con Paolo Crepet, Bruno Giordano e Giovanni Maddaloni
Redazione
30 Novembre 2024
ULTIMI ARTICOLI
Carnevale di Palma Campania: Francesco Cicchella scelto come direttore artistico
Redazione
2 Dicembre 2024