Shockdom presenta “Il Treno Di Dalì” di Iamartino e Vivenzo
Redazione 20 Aprile 2021Shockdom presenta “Il Treno Di Dalì”, che segna l’esordio di Fabio Iamartino, un incredibile artista che, con i suoi disegni onirici e inquietanti, dà vita alle suggestioni nate dalla penna di Salvatore Vivenzio, già autore per Shockdom de “La Rabbia”.
SINOSSI – Dalì, un investigatore privato senza talento, accetta un incarico che lo porta a Città Nuova per ritrovare una persona scomparsa. Ogni volta che comincia la sua ricerca però Dalì viene interrotto da eventi assurdi e inspiegabili. Quando ormai è sul punto di arrendersi, uno strano incontro gli ridà speranza.
Vivenzio racconta: «Il Treno di Dalì nasce da un periodo abbastanza turbolento della mia vita, quello che passa dall’ultimo anno di Liceo al primo di Università. Il mio approccio con il mondo degli adulti è stato difficile, ho dovuto mettere da parte molte cose e cercare di mediare tra quelli che erano i miei sogni, i miei desideri, e la dura realtà. Inutile dire che per un lungo tempo mi sono perso: non capivo più cosa stavo facendo né cosa volevo, ero poco lucido, ero caduto in una sorta di loop di giornate all’insegna dell’alterazione, per così dire. Era anche il periodo in cui mi ero appassionato al surrealismo, soprattutto cinematografico, da Bunuel a Resnais, oltre alla pittura. Ho unito il momento particolare che stavo passando alle influenze del momento ed è uscita fuori una storia sognante, sghemba, con un protagonista senza speranza. Era come mi sentivo in quel momento».
Iamartino aggiunge: «Il mio intento, quando ho realizzato la storia che mi ha proposto Salvatore, era vedere ciò che io stavo capendo di quella storia, anche volutamente proiettando del mio sul suo racconto: simbologie, piccoli vuoti esistenziali, dubbi e confusioni che volevo vedere e che avevo deciso di attribuire al racconto di Salvatore e forse a quel periodo della sua vita. Essendo il background visivo del racconto ben esplicitato fin dal nome del protagonista, Dalì, il mio lavoro è potuto scaturire solo da una rielaborazione di tantissimi spunti e reference (molti partiti dallo stesso Salvatore) sui quali ci siamo confrontati e di cui mi sono circondato fin da subito: dalle influenze surreali più classiche di Dalì, De Chirico, Magritte alle sperimentazioni contemporanee di Cornellà, Robbie Trevino, Brecht Vandenbroucke, Eric Lambé».