Sogni, successi e passioni: la musica di Alixia tra collaborazioni e nuovi brani
Valentina Soviero 14 Febbraio 2023Classe 2004, cantante e cantautrice di straordinari brani musicali. Da Nola ai grandi palchi, per arrivare al sogno del successo: Alessia Del Giudice, in arte Alixia, e la sua audace e coraggiosa passione per la musica che oggi vanta la collaborazione con grandi artisti e autori. Nuovi singoli e la partecipazione al Giffoni Film Festival, del film di Giacomo Peluso con la sigla scritta e cantata da Alixia, raccontano un anno importante per l’artista nolana ma un’opportunità anche per gli ascoltatori di conoscere il suo straordinario talento.
Sei stata per un periodo lontana dalla musica, cosa ti ha spinto a riprendere gli studi? Principalmente è stato un bisogno interiore. Sentivo la necessità di tirare fuori tutto quello che mi tormentava. Per me la musica è soprattutto una valvola di sfogo che mi aiuta a stare bene, è un modo per esprimermi, per dire qualcosa che poi diventa universale e quindi mi fa sentire meno sola. La musica è qualcosa di bello che può rappresentare me stessa e la mia anima e, al tempo stesso, può aiutare chi la ascolta diventando la medicina a tanti mali. Insomma, io penso che la musica abbia un potere rivoluzionario, può cambiare intere generazioni, influenzare la gente e il rapporto con noi stessi. Mi ha aiutato tanto e può ancora farlo.
Chi è l’artista o il personaggio che ispira il tuo lavoro e soprattutto ce n’è uno che ti piacerebbe incontrare? Io mi sento molto simile e artisticamente vicina a tre cantanti principalmente. Per lo stile mi affascina molto Giorgia, per il modo di scrivere e per le tematiche affrontate sono molto influenzata dalla musica di Ultimo e di Gianluca Grignani. Credo che la musica sia fondamentale perché è un mezzo potentissimo di diffusione del pensiero, un modo per esprimersi e per esprimere le proprie opinioni e quindi è importante farlo nel modo giusto, tenendo in considerazione che le persone ci ascoltano e che noi artisti abbiamo il dovere e la fortuna di trasmettere dei messaggi importanti. In generale sono attratta particolarmente dalla musica degli anni addietro, dai vecchi cantautori e cantanti che hanno influenzato il panorama artistico degli anni ’90.
Ti senti una giovane sognatrice o preferisci restare con i piedi per terra? Un consiglio ai giovani emergenti come te, che spingono le proprie passioni verso il successo, cosa ti senti di consigliare loro? Sognare non fa male ma dobbiamo anche imparare a dosare le cose, a tenere i piedi per terra per non perdere il contatto con la realtà. Se si sogna e basta si perde ogni percezione del mondo reale. Ai giovani come me io dico di continuare ad inseguire la propria passione, di non arrendersi alle difficoltà che si presentano sulla strada, di continuare ad esprimersi con la propria arte ed essere sé stessi sempre, restando con i piedi ben piantati a terra.
Tra i progetti di grande successo, c’è il tuo ultimo lavoro, dal titolo “Rose Retrò”, che è stato pubblicato da poco. Quale storia racconta questo pezzo e come è nato? Il pezzo nasce all’improvviso. Ero affacciata al balcone, c’era un tramonto bellissimo ed io ero lì a guardarlo. Sono molto affascinata dai paesaggi e dal cielo con le sue sfumature particolari e le nuvole. Mi è venuta in mente in quel momento una melodia e mi è rimasta in testa per giorni interi. È nata quindi prima la musica e poi la scrittura, il testo. Rose retrò è un inno al romanticismo, quello d’altri tempi che purtroppo non esiste più, impedito dai telefoni e dal modo di approcciarsi. La rosa è un simbolo ed è l’espressione del romanticismo. Prima si regalavano rose rosse, bigliettini e cioccolatini per impressionare le ragazze, adesso invece sembra basti un messaggino. A me non basta.
https://youtu.be/iwMiipacO1A