Un artista, un'opera: ANNA MARIA VALLARIO

P. Gerardo Santella 25 Ottobre 2023
Un artista, un'opera: ANNA MARIA VALLARIO

Anna Maria Vallario è nata in Germania, ha poi vissuto a Palma Campania e a Pescopagano (PZ), prima di arrivare a Carbonara di Nola, dove attualmente vive con la sua famiglia.

Possiede un innato talento per la pittura, con un suo proprio “specifico” stile, in continua evoluzione. L’artista è appassionata della pittura “en plein air” e impegnata nella ricerca continua di nuove valenze espressive.

Predilige l’acrilico e spazia sperimentando nuove tecniche e materiali, come la porcellana fredda, il legno, creando degli originali lavori e rendendoli polimaterici.

I suoi dipinti hanno una delicata patina poetica ispirata dagli affascinanti scorci e paesaggi che invitano alla contemplazione, suscitano emozioni e conferiscono allo spazio un’aura di romanticismo. L’artista utilizza colori caldi e avvolgenti, dove prevalgono sfumature di giallo oro e azzurro.

Ha esposto per gli eventi “Arte in tour” e “Rinascere si può” a Palma Campania e a Positano presso la Pinacoteca Comunale. Ha partecipato a diverse estemporanee di pittura (numerose le sue presenze all’annuale Palma Estemporanea a Palma Campania) e a mostre collettive d’arte moderna in Campania.

Ha dipinto una panchina letteraria a Carbonara di Nola e realizzato diverse opere, utilizzando varie tecniche e materiali, alcune delle quali sono esposte anche nella pubblica terrazza “Naturae”, sita nel bosco Crocelle di Palma Campania.

Ha curato l’allestimento della Biennale Internazionale di Scultura della città di Lauro. Tra le mostre più importanti: la seconda edizione di Rinascere presso il Museo Civico D’Avanzo di Roccarainola, l’esposizione di Cartoline poetiche presso l’ex Carcere Borbonico di Avellino, Panorama arte oggi presso La Riseria di Novara,  seconda edizione di Lenzuola D’Arte della città di Eboli (Sa), Esposizione itinerante a Tours in Francia,  Mostra del Festival Jazz Àndaluz di Priego De Còrdoba in Spagna, Mostra del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2023 presso lo Spazio Faber del Tempio Pausania a Sassari, Mostra Ironia e Utopia presso la Galleria Visioni Altre di Venezia, La Guerra presso la Galleria Artheka 32 di Ostia Lido a Roma; Irpinia Terra di Mezzo 2023 a Santo Stefano del Sole.

Ha ricevuto il Premio Internazionale Artistico Letterario Scriptura anno 2023.

L'opera: POSITANO 

Lo scorcio di un paese della costiera amalfitana, rappresentato da una prospettiva dall’alto, affacciato sul mare, quando il sole sta ormai per calare.

In primo piano il borgo storico con i suoi elementi caratteristici: la chiesa settecentesca di Santa Maria Assunta Giovanni Battista con la sua cupola maiolicata nei toni del giallo, del verde e del blu,  e lo svettante campanile, le terrazze panoramiche, le cinquecentesche torri saracene, macchie di verde che richiamano giardini e ville con sentieri alberati; le case multicolori, ricche di scale e scalette, abbellite da piante rampicanti e fiori variopinti, che si inerpicano su per la collina retrostante, sulle cui facciate si apre una serie di finestre, che paiono occhi, ammiccanti e accoglienti, che guardano l’ osservatore, quasi a invitarlo a con-fondersi tra stradine e vicoletti, per farsi avvolgere da percezioni sensoriali sinestetiche: la visione di abiti colorari caratterizzati da leggerezza ed eleganza, il respiro dell’aria pulita, la musica del silenzio, il profumo e la delizia dei limoni; un paesaggio fiabesco, con angoli paradisiaci in cui fermarsi e volgere lo sguardo verso il mare fin dove la linea dell’acqua confina con l’orizzonte.

Una sorta di diagonale separa l’abitato dal mare: da una parte i rutilanti e luminosi colori dell’abitato, che in uno spazio raccolto, venato di tonalità fiabesche, esprimono, energia, vitalità, gioia di vivere; dall’altra il mare, di un azzurro marcato, su cui si riflettono gli ultimi raggi di un sole che va sbiadendo, determinando sulla superfice “un palpitare (…) di scaglie di mare” (Eugenio Montale), che trasmette la percezione del movimento e crea l’effetto di una frantumazione della distesa marina.

Il mare delimita in lontananza il paesaggio con i bagliori delle sue onde, scintillanti come frammenti di metallo, che sono anche il “correlativo oggettivo” degli aspetti affascinanti, ma fragili ed evanescenti della illusorietà della condizione umana: una immagine dell’infinito, allegoria di ansia e speranza, del miraggio di un “oltre” “altro”, spazio di evasione, conoscenza e felicità.

L’artista costruisce una relazione esterno - interno, chiuso – aperto, che l’osservatore può sperimentare con lo sguardo, muovendosi tra l’uno e l’altro, stando attento ai particolari, e dare così un senso all’insieme secondo la sua sensibilità e intelligenza. Un “gioco”, questo dialogo tra autrice e destinatario, reso possibile dalla sapiente e armonica alternanza dei colori, ora cangianti e vari, ora uniformi e mono-toni, a seconda del diverso contenitore spaziale, del sentimento che vogliono trasmettere, dell’allusione che intendono suggerire.

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